Albrecht Dürer (Norimberga, 1471- 1528), «Madonna col Bambino», (1495-1497), Fondazione Magnani-Rocca, Mamiano di Traversetolo (PR).

Maternità e melanconia al Mart

Al Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto fino al 3 marzo si celebrano la maternità e la melanconia nell'ambito della mostra «Dürer. Mater et melancholia».
| Luisa Santinello Redattrice

Maternità e melanconia: sono le due tematiche intorno a cui si dipana la mostra «Dürer. Mater et melancholia» al Mart di Rovereto fino al 3 marzo. Nata da un’idea di Vittorio Sgarbi e curata da Daniela Ferrari e Stefano Roffi, l’esposizione sviluppa i due leitmotiv affiancando opere d’arte antica, moderna e contemporanea in un dialogo continuo tra epoche e capolavori. A guidare la rassegna, la Madonna col bambino, eseguita da Albrecht Dürer alla fine del XV secolo durante un viaggio in Italia, e una serie di incisioni (tra cui Melencolia I) realizzate dal maestro tedesco e giunte in prestito dalla Fondazione Magnani Rocca.

Divisa in cinque sezioni – Maternità, Malinconia, Malinconie della stanza e dalla partenza, Malinconie dell’artista, Opere al nero – la mostra riunisce una settantina di opere provenienti da collezioni private e pubbliche, come il Museo Segantini di Saint Moritz, la Galleria dell’Incisione di Brescia, il Castello del Buonconsiglio di Trento, la collezione UniCredit, il Museo Morandi di Bologna e la Galleria d’Arte Moderna di Milano.

Imperdibili le incisioni di Giorgio Morandi Natura morta con pane e limone del 1921 e Grande natura morta scura, del 1934. Per non parlare dell’Autoritratto con il fratello (1924) di Giorgio De Chirico: un vero gioiello che da decenni non veniva esposto al pubblico e che è entrato di recente nelle collezioni del Mart grazie all’acquisizione della collezione tedesca VAF-Stiftung.

La mostra prosegue con opere di Giovanni Segantini, Max Klinger, Otto Greiner, Medardo Rosso, Adolfo Wildt, Umberto Boccioni, Gino Severini, Felice Casorati, Lucio Fontana… E ancora: Arturo Martini, Lino Frongia, Rembrandt, Gaetano Previati e molti altri. Si va dalla Madre (Madre Ravera, 1929) di Adolfo Wildt a L'angelo della vita (1896) di Giovanni Segantini, dalla Gea (1912) di Otto Greiner fino al Nudo di spalle (Controluce, 1909) di Umberto Boccioni. Da sempre maternità fa rima con tenerezza e armonia. Al Mart, fino al 3 marzo, ancora di più.

Info: www.mart.trento.it 

Data di aggiornamento: 25 Gennaio 2024