19 Ottobre 2025

Missionari di speranza tra le genti

È questo il tema della 99esima Giornata Missionaria Mondiale: l’annuncio del Vangelo è segno di speranza per tutti.
Missionari di speranza tra le genti

© leolintang / iStock / Getty Images Plus

Il 19 ottobre si celebra la 99esima Giornata Missionaria Mondiale: la prima fu indetta da papa Pio XI, nel 1926, su richiesta dell’Opera della Propagazione della Fede (che oggi è accorpata nel Dicastero per l’evangelizzazione), che a sua volta aveva recepito un suggerimento del Circolo missionario del Seminario di Sassari. Da allora, ogni anno la giornata cade la penultima domenica di ottobre.

Il tema di questa giornata, in linea con il Giubileo, è “Missionari di speranza tra le genti”. Già il 25 gennaio è stato pubblicato il Messaggio del Santo Padre, allora papa Francesco, per l’occasione; con esso, il precedente pontefice ha richiamato «ai singoli cristiani e alla Chiesa, comunità dei battezzati, la vocazione fondamentale di essere, sulle orme di Cristo, messaggeri e costruttori della speranza [...] per una nuova stagione evangelizzatrice della Chiesa, inviata a rianimare la speranza in un mondo su cui gravano ombre oscure». Il Messaggio parte dalla centralità di Cristo e invita a mettersi sulle sue orme, «per diventare, con Lui e in Lui, segni e messaggeri di speranza per tutti, in ogni luogo e circostanza che Dio ci dona di vivere». Questo non solo prendendo esempio da Lui, ma anzitutto a partire dal «rinnovare in noi la spiritualità pasquale» che fa dei cristiani «“gente di primavera”, con uno sguardo sempre pieno di speranza da condividere con tutti, perché in Cristo crediamo e sappiamo che la morte e l’odio non sono le ultime parole sull’esistenza umana».

Una speranza, quindi, che non è confinata alla dimensione solo materiale, non trova in essa il suo compimento, ma chiede di guardare più in alto per attingere da Dio il senso del nostro esistere. In questo modo è possibile «essere segni di nuova umanità in un mondo che, nelle aree più “sviluppate”, mostra sintomi gravi di crisi dell’umano: diffuso senso di smarrimento, solitudine e abbandono degli anziani, difficoltà di trovare la disponibilità al soccorso di chi ci vive accanto. Sta venendo meno, nelle nazioni più avanzate tecnologicamente, la prossimità: siamo tutti interconnessi, ma non siamo in relazione». Questo è un grave problema, perché senza la prossimità e la relazione, viene meno l’umanità stessa dei rapporti. Se sono le logiche dell’efficientismo e del possesso che guidano la società, chi ne paga le conseguenze sono i più poveri ed emarginati. In realtà, come ricordava la Bolla di indizione del Giubileo (i cui temi abbiamo ripercorso nelle catechesi del Messaggero di sant’Antonio di quest’anno), spesso è proprio l’incontro con persone che vivono situazioni di disagio e difficoltà che ci insegna a vivere con speranza, che diventa segno di speranza per i nostri giorni.

Papa Leone XIV, il 13 ottobre, ha voluto lanciare un appello a sostegno dei missionari che operano in tanti luoghi nel mondo, in particolare facendo memoria della sua esperienza personale, vissuta in Perù nella diocesi di Chiclayo: «Quando ero sacerdote e poi vescovo missionario in Perù, ho visto con i miei occhi come la fede, la preghiera e la generosità dimostrate in questa Giornata possano cambiare intere comunità». Anche un evento singolo può diventare un’occasione, un piccolo seme gettato che può portare frutto: è così che Vangelo continua anche oggi a diffondersi nel mondo.

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Data di aggiornamento: 19 Ottobre 2025
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