Nel mondo degli scimmiotti

Direttamente dagli anni Settanta, il ritorno dei Monciccì, simpatici e pacifici animaletti da seguire, grandi e piccoli insieme, nella serie d'animazione trasmessa su DeAJunior. 
24 Agosto 2020 | di

Scimmiette? Lemuri? Porcospini rasati? Che cosa sono i Monchhichi, impossibile nome giapponese di bambolette anni Settanta semplificato nella nostra lingua in Monciccì, non si sa, e non è nemmeno così importante saperlo. Sono vestiti, ma sotto a maglie e salopette sbucano bordini di pelo. Parlano, si comportano come amabili, pacifici umani nel loro mondo fatto di case vagamente fungine e natura illuminata da lumi a profusione nella serie d’animazione – non la prima – ispirata alle bambole e trasmessa su DeAJunior.

Naturale che ci sia anche un nemico, nella forma di un tirannico scimmiotto albino scortato da due lucertole in dolcevita; ma Sylvus, il baffuto canuto guru che veglia sui Monchhichi, fa anche in modo che possano lavorare indisturbati nella semina di sogni in forma di polverina da disseminare sui bambini di tutto il mondo.

Se questa amabile produzione ha un difetto è proprio la sua imperturbabile amabilità. Si sta bene nel mondo degli scimmiotti, così bene che dopo un po’ si ha bisogno di un tuffo nella fiaba tradizionale per una dose di sana fantastica ferocia. 
 

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Data di aggiornamento: 24 Agosto 2020
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