Dimmi che programma guardi…
Che cosa si può capire di un adolescente attraverso la tivù che guarda? Moltissimo. E l’adulto che giudica una perdita di tempo o una noia la condivisione – ammesso che sia concessa, ovvio: ma bisogna anche conquistarsela – di questi momenti di evasione domestica probabilmente perde ben altro, ossia l’opportunità sempre più rara di fare qualcosa insieme e cogliere qualche lampo di ciò che passa per la testa di un ragazzo che cresce. Può trattarsi di qualunque cosa, l’importante è sospendere il giudizio almeno per un po’ e lasciarsi andare, proprio come si farebbe al cinema.
E che si scivoli nell’horror puro o nel paranormale, si prenda una piega fantascientifica o ci si perda nei meandri sentimentali di un manipolo di ragazzi troppo ricchi a Manhattan, è sempre una buona occasione per capire linguaggi e gusti, e infilare qua e là un commento opportuno, non pedante ma preciso, che aiuti a decifrare, decodificare, e sì, a questo punto anche giudicare. La ginnastica dello spirito critico funziona molto meglio se fatta insieme.
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