«Notte di miracoli» in Basilica
Un’edizione rinnovata «a prova» di Covid
Mercoledì 10 giugno, dalle 21 alle 24, torna in Basilica del Santo la «Notte di Miracoli»: l’attesa serata di preghiera e di lode, che da qualche anno caratterizza il calendario della tredicina. Se l’emergenza Covid sembrava rendere improponibile l’appuntamento, la fantasia francescana ha ispirato noi frati a elaborare una proposta altrettanto coinvolgente, in linea con le disposizioni di sicurezza. Ci ha mosso il desiderio, in prossimità della festa del Santo, di poter comunque offrire ai cittadini di Padova, come ai tanti devoti, un momento di venerazione e incontro con sant’Antonio più intimo e personale rispetto alla facile confusione del giorno della festa.
Un itinerario personale
Ovviamente sarà un’edizione del tutto rinnovata, che non prevederà l’adorazione eucaristica e altri momenti comunitari. Si proporrà invece un itinerario più personale e individuale molto suggestivo e inedito, un cammino a tappe ripercorrendo alcuni momenti significativi della vita del Santo e, in particolare, la scelta e la vocazione francescana di Antonio che proprio ottocento anni fa aderì all’ordine francescano (1220-2020).
La traccia di preghiera «smart», scaricata sul cellulare a guida di pellegrini e devoti, ma che soprattutto vuole rivolgersi ai giovani, sarà tratta dalla stessa lettera che papa Francesco ha indirizzato ai frati francescani minori conventuali (custodi della Basilica) in occasione del centenario antoniano. Il Santo Padre, infatti, ripercorrendo la scelta di frate Antonio, così si esprime: «Penso soprattutto ai giovani: questo Santo antico, ma così moderno e geniale nelle sue intuizioni, possa essere per le nuove generazioni un modello da seguire per rendere fecondo il cammino di ciascuno».
La tonaca di sant’Antonio
Il cammino meditativo prenderà il via nel «Chiostro della Magnolia» e troverà ulteriori tappe nella «Cappella delle Benedizioni» davanti al crocifisso affrescato da Annigoni e nella magnifica «Cappella del tesoro» con le reliquie e la tonaca del Santo, che potrà così essere vista e venerata più da vicino: un abito di povera stoffa, segno della sua scelta minoritica, che lo stesso Francesco aveva voluto e disegnato «a forma di croce», per ricordare anche esteriormente la scelta per il Vangelo e il Signore Gesù di ogni frate.
Si sosterà, quindi, alla tomba di sant’Antonio, dove si potrà ripetere il gesto del pellegrino e ammirare l’altorilievo in marmo di Carrara scolpito da Giovanni Minello nel 1505. Qui il giovane Fernando di Buglione è rappresentato in ginocchio, mentre viene rivestito del saio francescano. Come è noto, questa adesione agli ideali del poverello di Assisi fu suscitata nell’allora canonico Fernando dall’incontro avvenuto a Coimbra, in Portogallo, con alcuni frati francescani diretti a evangelizzare il Marocco, dove furono martirizzati dai saraceni. Il fatto scosse profondamente il giovane Fernando, tanto da fargli decidere un cambio radicale di vita e missione, di abito, di nome: sarà da allora frate Antonio!
La statua processionale
La tappa finale è prevista alla sua statua processionale, conosciuta in tutto il mondo. Quest’anno non varcherà le soglie della Basilica per attraversare le vie cittadine, ma certamente il Santo ancora accompagnerà i passi di ogni pellegrino nel cammino della vita e, come ancora scrive il Papa nella sua lettera, saprà rinnovare nel cuore di ciascuno il «desiderio di sperimentarne la stessa santa inquietudine che lo condusse sulle strade del mondo per testimoniare, con la parola e le opere, l’amore di Dio».
Al Signore Gesù per il suo servo Antonio, sempre la nostra lode.
Fra Alberto (fra.alberto@davide.it)
Qui il reportage fotografico dell'evento «Notte di Miracoli», svoltosi mercoledì 10 giugno in Basilica.
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