23 Aprile 2020

«Perché mia moglie mi ha lasciato?»

Una donna lascia la famiglia in apparenza senza un motivo. Perché a volte, pur avendo fede, scegliamo ciò che ci fa male piuttosto che ciò che ci aiuta a crescere?
Bene e male in noi
© Giuliano Dinon / Archivio MSA

«Buongiorno, sono qui a scrivervi per cercare una risposta “da coppia” a una coppia che sfortunatamente, per decisione della moglie, si è spaccata. Nonostante avessimo un bimbo di 3 anni,  mia moglie, di punto in bianco e senza una ragione vera, ha deciso di separarsi. Eravamo entrambi molto devoti al nostro caro Santo e la nostra vita e tutti i suoi ostacoli li abbiamo sempre affrontati e superati grazie alla nostra fede, oltre che al nostro amore. Ora io prego ogni giorno per lei e per la nostra famiglia, ma niente sembra cambiare e nonostante ci siano momenti in cui lei pare voglia ritornare sui suoi passi, in realtà, subito dopo si ripropone la distanza da parte sua. Io ho fatto e sto facendo il possibile e non mi spiego come una così grande famiglia abbia potuto fare questa fine. Prego ogni giorno, ma non riesco a capire».

Lettera firmata

 

Carissimo lettore a volte è molto difficile capire che cosa scatti nelle profondità dei meccanismi psicologici di una persona, perché cambi idea e direzione nella propria vita e perché lo faccia proprio in quel preciso momento.

Vittorio Cigoli, direttore dell’Alta scuola di psicologia «A. Gemelli»,  diversi anni fa in un articolo molto interessante illustrava diverse tipologie di coppie che già nel loro incastro relazionale avevano scritta la loro fine. Alcune coppie, per esempio, si formavano sullo schema salvatore-vittima e la relazione veniva meno quando la vittima smetteva di esserlo; per altre coppie l’unico motivo (inconsapevole) dell’incastro era l’avere un figlio e quando questo scopo era stato raggiunto veniva meno il motivo di continuare la relazione. E così via con altre tipologie di «incastri a termine».

Che cosa ci dice questo? Che dentro di noi si muove un mondo di cui non siamo del tutto consapevoli e che questo stesso mondo ci porta a fare o a non fare determinate scelte: in questo momento, probabilmente, qualcosa che neppure tua moglie sa definire bene la sta portando via da te.
L’inconscio lo si può scorgere solo a partire dall’analisi della realtà. Se, per esempio, prima ho fatto una scelta e adesso sono portato a farne una contraria, forse potrò, con l’aiuto di qualcuno, capire che c’è un’inconsapevole spinta sottostante a questi miei movimenti. Qualche esempio? Può capitarmi spesso di non riuscire a finire i progetti iniziati e in questo modo dare, inconsapevolmente, ragione a mio padre che mi giudicava un  inetto. Oppure: mi fermo nelle situazioni solo finché esse sono difficili, ma appena le cose si risolvono e cominciano ad andar bene scappo perché, sempre inconsapevolmente, penso di non meritare la felicità a causa di qualcosa che ho compiuto nel mio passato.

Carissimo lettore, non è affatto semplice la tua situazione perché, da ciò che scrivi, tua moglie non ti sa dare riferimenti sul perché si vuole separare. Ovviamente l’unica possibilità è che anche lei non accetti passivamente le bizze della sua mente (che tutti abbiamo), e si faccia accompagnare in un percorso di comprensione delle motivazioni che la stanno portando a questa decisione. Spero davvero che qualcuno possa aiutarla a capire che a volte ciò che vogliamo, e anche in modo molto deciso, non è detto sia per il nostro bene. Ci sono tantissime cose che, lo sappiamo, ci fanno e faranno male, eppure le ricerchiamo e le desideriamo, e altre che ben sappiamo ci potranno fare del bene eppure facciamo molta fatica a fare nostre. Per essere chiari: personalmente io adoro il tiramisù e non sopporto i broccoli in modo esattamente inverso rispetto ai benefici che ne trarrebbe il mio organismo. Allo stesso modo a volte il nostro cuore può portarci in sabbie mobili da cui sarà difficile uscire. Per questo è importante sempre che cuore e ragione viaggino il più possibile a braccetto.

Ma c’è anche un altro punto su cui tu poni l’accento: la questione della fede. Qui la riflessione si fa complessa, ma ci proviamo.
San Tommaso d’Aquino scriveva: «La grazia non elimina la natura ma la perfeziona», quindi la fede e la relazione con il Padre non cancellano la natura umana, con la quale dobbiamo tutti continuamente fare i conti. Parti di noi narcisistiche, parti egocentriche, parti che desiderano la gratificazione costi quel che costi, parti pulsionali e altro ancora non cesseranno di esistere per il fatto che abbiamo il dono della fede.

Il credente, quello maturo, sa bene che, per quanto si rivolga al Padre, resterà comunque una creatura, con tutto quello che ne consegue (fragilità, limiti, debolezze…). Il credente maturo sa che l’unica possibilità è quella di restare in ascolto di tutte le parti che lo abitano e, solo una volta riconosciute e nominate, può imparare a governarle e a orientare se stesso dal vertice della relazione con Dio Padre. Per fare un altro esempio: potrei sentire che vorrei tradire mia moglie con una donna, riconosco in me questa tensione, ma nella relazione con il Padre comprendo che non è quello che Lui desidera io faccia, perché questo non sarebbe il mio bene.

Restando più aderente al tuo caso, tua moglie potrebbe, per esempio, capire che ci sono delle parti di lei che vorrebbero scappare dalla sua famiglia, ma nella relazione con il Padre conoscere che il suo vero bene, quello che potrebbe realizzarla in modo più pieno, sta nella possibilità di restare, magari rinnovando il vostro modo di fare coppia. Questa intuizione non ha una natura moralistica, non si situa nella categoria del «giusto» o del «dovere», ma asseconda un’intuizione di bellezza. Certamente richiede fatica e rinunce, ma l’obiettivo è quello di perseguire un bene ancora più grande.

Caro lettore, tu non puoi far nulla che ti dia la certezza di salvare il tuo matrimonio, tu puoi solo continuare a fare il bene che spetta a te, puoi solo provare ad amare tua moglie anche nel momento in cui decidesse definitivamente in modo opposto al tuo. Ti auguriamo di trovare attorno a te gli appoggi per riuscire in questa sfida.

Edoardo e Chiara Vian

 

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Data di aggiornamento: 23 Aprile 2020
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