22 Giugno 2018

Se cerchi… prega sant’Antonio Casamenteiro!

Un’iniziativa in Basilica per giovani e giovani adulti che cercano un senso alla vita, la propria strada, l’anima gemella…
Sant'Antonio a braccetto con i giovani
Sant'Antonio "casamenteiro", a braccetto con i giovani
©LucaSalvagno

Pace e bene cari amici «in ricerca»! Sabato 23 giugno, nella Basilica del Santo vi sarà una speciale celebrazione chiamata sant’Antonio Casamenteiro. Prende spunto da una devozione popolare particolarmente diffusa in Portogallo e nei Paesi dell’America Latina per sant’Antonio, pregato per trovare moglie o marito, appunto «accasarsi» (da cui l’appellativo casamenteiro).

Questo titolo rimanda anche a un episodio della vita del Santo che, miracolosamente, procurando  la dote e un degno corredo a una giovane molto povera, le consentì di giungere presto alle nozze tanto sperate. Qualche mese fa ne ha parlato scherzosamente anche papa Francesco di fronte a una classe di terza superiore di un liceo padovano (17 novembre 2017). «In Argentina si venera tanto Sant'Antonio – ha detto il Papa –. È il patrono delle ragazze che cercano un fidanzato». «Vuoi marito? Prega sant’Antonio!»

Con questa iniziativa, in realtà, noi frati della Basilica del Santo desideriamo andare incontro ad un’oggettiva e diffusissima difficoltà, soprattutto di tanti giovani-adulti sui 30/40 anni, nel trovare una direzione di vita, nel dare un senso pieno all’esistenza, nell’individuare la propria vocazione. Sembra, infatti, che anche a molti di questi manchi spesso la «dote», il «corredo»  necessario per dare compimento alla propria esistenza! E purtroppo, grande è anche sempre  la sofferenza che ne consegue di non intravedere un futuro, di non riuscire a incontrare un amore da ricambiare o un’anima gemella con cui costruire una storia. Difficile anche l’accettazione serena di una vita da single percepita come subìta e in cui «il treno appare ormai perso» per sempre.

Molte e varie le cause di questo fenomeno impensabile solo pochi anni fa

Si spendono per esempio notevolissime energie per completare gli studi universitari, ci si impegna poi molto per ricercare un lavoro stabile, per dare un futuro al proprio percorso professionale… Tutto il resto (affetti, legami, relazioni..) sovente viene dopo, lo si rimanda e un poco lo si sottovaluta. Ma gli anni preziosi della giovinezza passano presto e il rischio è di ritrovarsi sterili e soli!  

Un’ulteriore motivazione mi pare di coglierla anche nella superficialità indotta da una cultura edonista e vuota. Della serie: «Ho un tempo infinito davanti a me e dunque per ora mi diverto.. ci penserò dopo, sono giovane, non voglio responsabilità». Ne conseguono necessariamente relazioni instabili, fragilità di affetti, precarietà di legami...

Sono poi venuti meno molti luoghi aggregativi «sani», quegli spazi di incontro semplice e vero che tanto hanno caratterizzato le generazioni precedenti ( i patronati e gli oratori, le associazioni legate alla chiesa..allo scoutismo, allo sport, eccetera) in cui le relazioni erano più immediate, dove si condividevano passioni e valori comuni. Ora ci si muove e si vaga spesso in ambienti decisamente più sofisticati ed esigenti, locali alla moda (pub, bar, discoteche), ma dove il confronto spietato e le aspettative spesso altissime, così come la paura e le reciproche diffidenze, rendono il tutto estremamente più complicato.

Dai mass media conosciamo poi anche il doloroso fenomeno dei neet che riguarda i tanti giovani che addirittura hanno smesso di ricercare, di sperare, di studiare, di lavorare, come se la vita per essi fosse già chiusa e blindata, senza alcuna prospettiva, davvero senza alcuna buona «dote» o degno «corredo» per costruirsi un futuro.

Di fronte a questo malessere, l’iniziativa del rettore della Basilica, fra Oliviero Svanera, vuole essere prima di tutto un’opportunità di preghiera al Santo, chiamato in tutto il Sudamerica con il titolo di casamenteiro (ma anche nei paesi nord Americani the holy matchmaker): colui cioè che aiuta a mettere su casa, dà stabilità, sa creare legami e ponti, ti mostra la tua strada, suscita incontri, sa far nascere nuovi affetti, fa ritrovare serenità e fiducia. Sant’Antonio, il Santo che soprattutto sprona a ritrovare e vivere più intensamente la fede spesso affievolita e dunque sa ridare un senso e una direzione e una rinnovata speranza all’esistenza anche quando questa appare difficile e triste, bloccata e in un vicolo cieco. Sant’Antonio, colui che, non a caso, fa trovare le cose perdute! Sant’Antonio, il promotore “vocazionale” per eccellenza!

Il programma prevede alle ore 19.00, la s. Messa in Basilica presieduta dal rettore, P. Oliviero Svanera. In particolare i presenti saranno invitati  a recitare l’antico inno antoniano Si quaeris miracula (se cerchi i miracoli): una preghiera per chiedere l’intercessione del Santo e affidargli le tante richieste, i tanti desideri d’amore e felicità e senso nascosti nel cuore. Alle ore 20.00, seguirà nel chiostro “Luca Belludi” un momento di festa e fraternità francescana, animato dalla banda musicale giovanile di Selvazzano Dentro .

Siamo certi che Sant’Antonio a tutti vorrà dare una mano, a nessuno negherà un poco di «dote» e di  «corredo» necessario! Al Signore Gesù, per il suo servo Antonio, sempre la nostra Lode.

Fra Alberto (fra.alberto@davide.it)

Data di aggiornamento: 22 Giugno 2018

3 comments

24 Giugno 2018
Caro Sant'Antonio anch'io vorrei che tu mi facessi la grazia di un uomo che mi ami e un matrimonio benedetto dal Signore. Grazie.
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di Cinzia

7 Luglio 2021
Ti supplico fammi la grazie di trovare un marito che mi ami ,giusto e lavoratore .
di Elena

13 Giugno 2021
O s. Antonio fai trovare un fidanzato a mia figlia ti supplico
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di Marianna

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