25 Febbraio 2021

«Sembrava tutto perfetto»

Una famiglia ideale, una moglie solare e innamorata. E poi, all’improvviso, la scoperta dei tradimenti. La realtà è diversa da come appare.
«Sembrava tutto perfetto»

© Giuliano Dinon / Archivio MSA

«Cari Edoardo e Chiara, mi chiamo Alberto e vi scrivo perché otto mesi fa ho scoperto che mia moglie mi ha tradito con due persone diverse, in due momenti della nostra storia matrimoniale. Un primo tradimento si è consumato sei anni fa (quando il nostro primo figlio aveva 2 anni) all’interno di una relazione che, per quanto mi ha detto mia moglie, è durata solo poche settimane perché lei vi ha messo fine a causa dei sensi di colpa. Il secondo tradimento invece si è consumato un anno fa all’interno di una relazione durata due mesi, con una persona con cui si trovava bene ma di cui non si è mai veramente innamorata. Quando ho saputo mi sono sentito perso, spaesato, profondamente ferito. Per sei mesi ho lottato perché il mio matrimonio si potesse salvare, perché inizialmente mia moglie voleva separarsi e non sembrava sentire ragioni. Ci siamo messi nelle mani di un professionista che ci ha aiutato e, dopo qualche mese di terapia di coppia, mia moglie ha compreso che all’inizio voleva interrompere la nostra relazione per vergogna e per paura di essere etichettata come “l’adultera”, ma che in realtà ci tiene ancora a me a al nostro matrimonio. Nel momento in cui potevamo ripartire si è rotto qualcosa dentro di me. Non riesco a non pensare a come in tutti questi anni di relazione io abbia sempre creduto di avere una situazione familiare e coniugale praticamente perfetta. Due splendidi figli, un ottimo lavoro, una buona situazione economica, una moglie dinamica, solare e che ero convinto mi amasse. Lo sgretolarsi di questa mia immagine idilliaca, con l’emersione di una realtà in cui mia moglie nel segreto covava un’insoddisfazione che l’ha portata a tradire, mi continua a destabilizzare. Come posso non essermene accorto? Perché è successo tutto questo? Non sono più sicuro di nulla. Di notte i pensieri più oscuri mi tormentano, non riesco più a distinguere il vero dal falso e mia moglie, che ora mi sta vicino e mi supporta, comincia a stancarsi della mia sospettosità su qualsiasi cosa lei faccia. Vi chiedo qualche parola di aiuto e conforto».
Alberto

Carissimo Alberto, la tua condivisione ci commuove. Capita a molti di costruirsi un’immagine mentale di una situazione, di una persona o di noi stessi, e poi vederla frantumarsi di fronte a un’imprevista realtà. Quell’amica che credevamo affidabile che poi scopriamo aver spifferato le nostre confidenze, quell’ambiente ecclesiale che ci sembrava così accogliente e poi ci mette alle porte… Per anni hai coltivato l’idea di una moglie serena e innamorata all’interno di un legame sicuro e felice e poi, un giorno, come una valanga, ti è franata addosso la realtà di una moglie che coltivava un disagio profondo. Inizialmente le tue energie si sono canalizzate verso il salvataggio della relazione, ma, messo in salvo il matrimonio, hai dovuto fare i conti con la distanza che c’era tra il tuo immaginario e la realtà.

Evidentemente l’introversione di tua moglie non ti ha dato indizi sul suo stato d’animo reale. Probabilmente in lei c’è una fatica ad accedere o a comunicare le sue emozioni e sensazioni. Magari anche tu eri distratto da altro: i figli, il lavoro, la moltitudine delle incombenze quotidiane. Forse non hai saputo leggere tra le righe, guardare ai dettagli, andare in profondità nella relazione. Tutto questo succede perché trattiamo le nostre convinzioni come fossero realtà. I particolari filtri che utilizziamo per guardare la nostra vita le fanno prendere la forma che ci permette di confermare le nostre idee preacquisite. L’immagine di una coppia e famiglia «quasi perfetta» ti dava tranquillità e non ti scomodava, permettendoti di continuare a essere il «solito» te stesso. Oggi questa novità non è una catastrofe ma un sollecito, la vita ti sta chiedendo di cambiare prospettiva, di metterti in discussione (ovviamente lo chiede anche a tua moglie). 

L’Alberto di prima forse cullava le proprie immagini rassicuranti, dava per scontato che vi fosse un’inerzia positiva del proprio matrimonio (inconsapevolmente). Oggi sei chiamato ad avere nuovi occhi: tua moglie ti ha mostrato anche tutte le sue miserie. Lei nascondeva una fame affettiva, la paura di essere etichettata da te in modo negativo e il timore di mostrarsi debole e bisognosa. Alberto la buona notizia è che oggi vedi in modo un po’ più nitido e questo è un appello a far emergere in te un altro te. Da oggi in poi hai l’opportunità di andare in profondità nella tua relazione, di non darla per scontata e di prendertene cura. Oggi non sei più sicuro di nulla e, oltre a recuperare la fiducia nei confronti di tua moglie (la ferita richiederà molto tempo per essere rimarginata…), devi recuperare fiducia in te stesso, perché, tradito dalle tue percezioni, non ti fidi nemmeno di quello che vedi. Ci permettiamo di dirti che è cosa buona avere un sano dubbio sulle nostre percezioni senza fidarsene ciecamente. Non va bene neppure credere che ogni cosa ne nasconda un’altra, però: si dovrà trovare una sana via intermedia.

Tutti noi percepiamo la realtà non per quella che è, ma secondo i nostri schemi mentali acquisiti: il reale che vediamo non è la realtà. Quando Adamo ed Eva mangiarono la mela che avrebbe dovuto dargli la conoscenza del bene e del male, le cose non andarono secondo quanto promesso dal serpente. Ancora oggi siamo sforniti di questa facoltà di percepire la realtà nella verità. Tutti dobbiamo coltivare un sano distacco da noi stessi, la nostra vista è sfuocata e ciò che ci sembrava una roccia invece è un rinoceronte che ci sta caricando. Le tue e le mie percezioni sono una soggettività e va verificato quanto esse si avvicinino alla realtà. Oggi è il tempo di coltivare una sana umiltà. Dobbiamo continuare a procedere incessantemente verso approssimazioni più prossime alla realtà. L’unico che possiede il Vero è Dio Padre, noi siamo creature e, come ci ricorda san Paolo, «adesso conosco in modo imperfetto, ma allora conoscerò perfettamente, come anch’io sono conosciuto». Perché solo nella relazione con il Padre possiamo avvicinarci alla perfezione della conoscenza.

Edoardo e Chiara Vian

 

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Data di aggiornamento: 25 Febbraio 2021
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