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Don Armando Matteo

Tutti giovani, nessun giovane

Le attese disattese della prima generazione incredula
14 Ottobre 2018 | Recensione di
Scheda
Piemme
2018
€ 17,50
Armando Matteo è stato per molti anni assistente nazionale della FUCI. Attualmente è docente di Teologia Fondamentale alla Pontifica Università Urbaniana. È autore di numerosi saggi, tra cui ricordiamo "La prima generazione incredula", "Tutti muoiono troppo giovani", "La fuga delle quarantenni" (tutti Rubbettino editore), "Sguardi sul cristianesimo" (con Timothy Radcliff) e "Nel nome del Dio sconosciuto. La provocazione di Gesù a credenti e non credenti" (Emp).

Due titoli per tutti. La prima generazione incredula e La fuga delle quarantenni (entrambi pubblicati da Rubbettino). Don Armando Matteo ci ha abituati da anni alle sue illuminanti riflessioni su quel mondo, giovanile o un po' meno, che appare sempre più estraneo all’universo della fede.

Infatti, nel primo dei due volumi citati egli aveva cercato di porre l’accento sul fatto che «oggi, anche in Italia, facciamo fatica a creare quelle condizioni che rendono possibile ai giovani e alle giovani di scoprire e vivere quella verità che il papa emerito Benedetto XVI ha espresso in modo preciso circa il cristianesimo: “All’inizio dell’essere cristiano non c’è una decisione etica o una grande idea, bensì l’incontro con un avvenimento, con una Persona, che dà alla vita un nuovo orizzonte e con ciò la direzione decisiva”». Mentre nel secondo aveva lanciato un vero e proprio allarme circa l’allontanamento delle donne dalla Chiesa: «Protagoniste di un tale cambiamento di rotta – scriveva all’epoca don Armando – sono soprattutto donne che hanno tra i 20 e i 40 anni: vanno di meno a Messa, scelgono di meno il matrimonio religioso, pochissime ancora seguono una vocazione religiosa, e più in generale esprimono una certa diffidenza verso la capacità educativa degli uomini di religione». Invitando al contempo a «provare a rinegoziare i termini di una nuova alleanza tra la Chiesa e le donne» prima che fosse troppo tardi.

Ora don Armando continua a seguire il fil rouge di quei fenomeni sociali ed ecclesiali che intervengono a delineare i nuovi volti di Chiesa, dando alle stampe Tutti giovani, nessun giovane, nel quale pone sotto la lente d’ingrandimento, oltre ai giovani uomini e donne, gli adulti, coloro che, con il loro «giovanilismo di ritorno» spesso purtroppo impediscono a chi giovane lo è davvero di vivere appieno la propria età.

Il volume è uscito alla vigilia di quel Sinodo sui giovani (attualmente in svolgimento) sul quale gravano moltissime attese. E parte da una domanda di fondo: «Questo solenne momento ecclesiale, e il lavoro che intorno a esso verrà sviluppato, sarà in grado di suscitare negli uomini e nelle donne della Chiesa, sempre più vecchi e numericamente in costante diminuzione (almeno in Occidente), la forza di smettere di fare “come si è sempre fatto”, con il conseguente fallimentare risultato di molte attività ecclesiali relative al mondo giovanile, come del resto denuncia papa Francesco sin dalla sua elezione?».

Nello svolgersi delle pagine don Matteo ipotizza differenti scenari futuri, senza esimersi dal denunciare i rischi connessi al lasciare priva di un’adeguata risposta-testimonianza quella richiesta centrale di senso che arriva dai giovani: «Che cosa significa essere cristiani quando non si è più bambini? Ne vale la pena?».

Data di aggiornamento: 14 Ottobre 2018