Un presepe di mosaico
Prima la Sacra Famiglia, poi gli arcangeli Gabriele, Michele e Raffaele. Quest’anno il «presepe di mosaico» in Piazza Duomo a Spilimbergo (PN) si arricchisce di nuovi personaggi. Tocca alle tre virtù teologali - fede, speranza, carità (un omaggio a Dante che le cita nei canti XXIV-XXV e XXVI del Paradiso) - e ai cinque continenti (nelle sembianze di cinque donne) continuare la tradizione iniziata dall’associazione Cultura Imago Musiva, nell’ottica di riattualizzare l’arte del mosaico, valorizzare le competenze artistiche locali e, in ultima analisi, offrire lavoro in questi tempi incerti.
Per realizzare le figure a grandezza naturale, in mosaico fronte retro, con smalti opachi, trasparenti e oro, sono stati infatti coinvolti venti mosaicisti friulani più o meno giovani. Per non parlare delle sedici imprese che hanno collaborato al progetto «Un presepe di mosaico» e delle sessanta persone che hanno elargito donazioni. Un’iniziativa, dunque, condivisa dalla cittadinanza e supportata da vari enti (tra cui l’Osservatorio dei mestieri d’arte di Firenze e la Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio del Friuli Venezia Giulia) che si può ammirare fino al 31 gennaio.
A fare da teatro al «presepe di mosaico», un borgo che è uno scrigno di storia e cultura, con esempi di architettura di dodici secoli (dal periodo longobardo al Rinascimento fino al Razionalismo del ‘900). Dopo aver ammirato il Duomo di Santa Maria Maggiore – e i suoi affreschi di Vitale da Bologna –, il castello sul lato est della piazza, la loggia e il palazzetto del daziario, tornate con gli occhi allo scenografico presepio che illumina l’area verde di Piazza Duomo. Se è vero che, parafrasando il pittore Domenico Ghirlandaio (1448-1494), il mosaico si può definire «pittura per l’eternità», c’è da scommettere che il progetto «Un presepe di mosaico» farà ancora parlare a lungo di sé…