Gesù, il nuovo inizio
«Il cristianesimo non fa che iniziare, ogni giorno inizia» scrive Enzo Bianchi e lo sanno gli interpreti dei segni dei tempi di sempre. E naturalmente è così anche per la Chiesa nel suo essere e agire. Questo vale anche per ogni cristiano che umilmente si senta tale. Egli è un peccatore che ogni giorno riparte da Gesù, come il giorno più opportuno per l’occasione della vita, perché è Gesù stesso che riparte per primo, che rimette in gioco se stesso.
Sappiamo che alcune guide della Chiesa sono cadute in scandali a causa dei quali non poche persone decidono di restare fuori da essa. Purtroppo, talvolta, la nostra cristianità di tradizione sembra un mare di non pensiero; è iper-social ma indifferente ai cosiddetti «valori,» mentre il «bene» e il «male» non sono sanciti da un patto morale ma da interessi di parte. E sembra vincere sempre chi si impone.
La tentazione clericale del «chi è fuori è fuori...» non paga, e neppure quella sorta di depressione da «casa vuota» che prende quando i sociologi lanciano i loro periodici allarmi cercando di farci aprire gli occhi sulla realtà.
Senso di fallimento, dunque, oppure nuova attenzione a nuove opportunità per dire Gesù Cristo oggi, senza potere o senza timidezze? A pensarci bene la storia è piena di nuovi inizi dopo crepuscoli ritenuti definitivi. Ognuno di noi sta sulla sua personale frontiera: come genitore, educatore, sacerdote. Perché, allora, non seguire «il filo della vita», ripartendo, cioè, dalla vita stessa, noi che dobbiamo tutto a Uno che si è fatto carne umana, che ha scelto la vita nel tempo e ha dato valore alla vita di tutti?
Scrive il Santo nel Sermone di Natale: «Il bambino non sa nulla della malizia del mondo; è incapace di fare peccati; non fa del male al suo prossimo; non serba rancore; non odia nessuno...».
Tornare a quel Bambino, cioè dare e ridare presenza e volto a Gesù: nella vita concepita, nella vita segnata da limiti e disabilità, nella vita dei vecchi e dei malati, nelle vite «scartate». Da quel presupposto di innocenza e di verità tutto può, sempre, ricominciare.