Lo sport di domani
«Lo sport italiano? Fortissimo nella programmazione, una frana in materia di pianificazione strategica. Fa molto e bene, ma si è scordato i "fondamentali": decidere perchè lo fa! Per questo è quanto mai necessaria uno scossa».
A esserne convinto Flavio Tranquillo, inviato speciale di Sky e commentatore del campionato Nba, in questo libro in cui delinea, in maniera finalmente chiara, i ruoli di Stato, privati, atleti, federazione e leghe. Con una grande, grandissima attenzione allo sport di base.
Ripensare il mondo dello sport, spiega Tranquillo, non solo è possibile, ma necessario. La potenza dello sport, oggi più aggregatore delle ideologie e più identitario delle religioni, ha in sè una pericolosità proporzionata: i rischi, come le remunerazioni, sono altissimi.
Per quanto riguarda casa nostra, «per fare un salto di qualità non basta una discontinuità politico-istituzionale, ci vuole una rigenerazione complessiva».
Perchè la politica dovrebbe occuparsi di quella che, secondo Arrigo Sacchi, «è la cosa più importante tra quelle meno importanti» e per Gian Piero Gasperini «una parentesi di leggerezza»?
«Perchè non stiamo parlando solo di competizioni di alto livello, bensì - afferma il giornalista - dell'immenso valore culturale di un fenomeno rispetto al quale manca un approccio rigoroso, capace di tradursi in quella visione senza cui non si può progettare la parte di avvenire chiamata futuro».
Insomma, val la pena pensarci grazie anche a queste pagine che fotografano la realtà restituendoci prospettive inedite.