25 Marzo 2021

«Io credo e lui no»

Come portare avanti una relazione di coppia, pur nella diversità di scelte nei confronti della fede?
«Io credo e lui no»

© Giuliano Dinon / Archivio MSA

«Cari Edoardo e Chiara, vi scrivo perché possiate darmi un’indicazione rispetto alla mia situazione. Ho 31 anni e sono fidanzata da tre anni con un ragazzo intelligente, dinamico, affettuoso e che mi ama profondamente. Il problema (se così si può chiamare) è che non è praticante, mentre io seguo un cammino in una comunità e per me la relazione con il Signore è fondamentale. Qualche volta il mio fidanzato è venuto con me a Messa e per me è stato bellissimo, ma molte volte si tira indietro, non ha voglia, se gli chiedo di pregare assieme lo fa mal volentieri. E poi, soprattutto, siccome io cerco di portare avanti una scelta di castità prematrimoniale, abbiamo molti scontri su questo aspetto, perché lui sente che gli sto imponendo qualcosa che per lui è da fondamentalisti cattolici. Quando non ci sono di mezzo questioni legate alla fede, stiamo molto bene assieme; quando invece emergono le nostre diverse posizioni, finiamo per litigare. A volte mi chiedo come sarà quando avremo dei figli, come farò a educarli alla fede, alla pratica religiosa, al fidarsi di quanto la Chiesa ci dice, se il loro padre sarà il primo a non farlo. Sono molto combattuta e questo crea uno stallo che non ci fa procedere verso il matrimonio. D’altra parte, io neppure me la sento di interrompere una relazione con una persona che mi ama e che, alla fin fine, mi rispetta per quella che sono. So che non potete dirmi che cosa fare, ma vi chiedo solo qualche spunto su cui riflettere».
Sonia


Carissima Sonia, ci è già capitato di incontrare situazioni simili alla tua sia tra fidanzati che tra sposi. A volte una fede ardente non condivisa dal partner è motivo di dolore e di divisione all’interno di una relazione. Va detto, però, che spesso, nelle situazioni in cui questo è diventato un problema serio, c’era anche al contempo una relazione affettiva molto povera e uno o entrambi i partner avevano delle forme di immaturità. Nel vostro legame, invece, pare esserci una buona intesa relazionale e affettiva. Descrivi il tuo fidanzato in modo lusinghiero e si intuisce come tu sia legata a lui e lui a te. 

Il tema centrale in questo caso è quello del rispetto dell’alterità altrui, che richiede un delicato accostamento al mistero racchiuso in chi abbiamo vicino. La tentazione, anche nel campo della fede, è quella di voler conformare l’altro a un’idea di «bravo cristiano» che abbiamo nella nostra testa, senza tener conto veramente della sua originale individualità.

Dal momento che, quando lui viene a Messa tu stai tanto bene, provocatoriamente ci verrebbe da chiederti: ma tu vuoi che lui partecipi per amore della relazione con Cristo o per il tuo soddisfacimento interiore? Ovviamente non sappiamo fino in fondo che cosa ti muova, ma vogliamo solo farti porre l’attenzione su questo pericolo. Perché il rischio a volte è di sentire che abbiamo trovato un abito bellissimo per il nostro partner, che secondo noi lo farebbe risaltare nella sua bellezza, ma per indossarlo dovrebbe dimagrire almeno 10 chili. Allora, da un giorno all’altro, decidiamo di metterlo a dieta e di imporgli solo carote lesse e insalata. Secondo te, sarebbe felice di questo? Probabilmente no, odierebbe quell’abito che gli impone qualcosa che non ha scelto.

Così è se parliamo più delle regole da rispettare secondo la fede che della traboccante bellezza dell’incontro amoroso con Cristo. Prima devo fargli vedere il vestito della regalità, glielo faccio toccare, gliene descrivo la stoffa, la bellezza e forse allora sarà lui stesso a volersi mettere a dieta.

Oggi, per lui che non apre molto la Bibbia, sei tu il Vangelo, la sua buona notizia, la testimone credibile di una vita nuova, di una vita ancora più Vita. Questo ovviamente non va fatto stordendolo di catechesi o costringendolo alla frequentazione della Chiesa, ma facendogli vedere come il vivere questi aspetti ti trasforma, perché questa è la strada per incontrare il Padre. Cara Sonia, tutto ciò richiede da parte tua umiltà e pazienza. L’umiltà prevede di non credere di avere la verità ultima su tutto, solo perché sei (e siamo) cristiana, in quanto l’esserlo non elimina la tua (e nostra) fallibile creaturalità.

L’umiltà richiede di rispettare la libertà dell’altro e la sua fatica nel prestare fede alle indicazioni ecclesiali, nel comprendere certe scelte che per noi sono fondamentali. La pazienza ti (e ci) ricorda che il cielo non ha le tempistiche della Terra, e che tu (e noi) sei solo «il tubo» (come ci diceva santa Teresina) attraverso il quale può fluire la grazia del Padre. 

Le ultime parole le spendiamo sul tema della castità prematrimoniale. Su questo sarebbe interessante capire com’è stata posta la questione all’inizio: come una regola a cui tu (e quindi lui) devi sottoporti per non sentirti in colpa o come qualcosa che la Chiesa vi ha suggerito per aiutarvi a comprendere la bellezza e la forza della vostra sessualità? Molte volte abbiamo visto fidanzati praticare solamente astinenza più che castità, una forzata privazione della propria sessualità affettiva più che una generosa gestione delle proprie pulsioni per un bene più grande che, almeno parzialmente, avevano intuito.

Certo, la castità prevede anche astinenza, intesa come capacità di astenersi da una sessualità attiva, ma la castità è molto di più, è una modalità di «essere» nella propria vita e di stare davanti all’altro in quanto altro da me, non in mio possesso. Nel fidanzamento mi sto preparando a donarmi in un «per sempre» che inizierà a compiersi quando tenerezza, passione e impegno si fonderanno nelle promesse matrimoniali abitate dallo Spirito. Capisco che purtroppo non vi siano molte persone capaci di rendere ragione di questa indicazione della Chiesa, ma cercatele, chiedete, leggete anche i documenti ufficiali e, se ancora non bastasse, chiamateci e ne parleremo assieme volentieri. Ne vale la pena, per te e per voi. 
Buona continuazione di discernimento rispetto alla vostra relazione e vocazione.
Edoardo e Chiara Vian


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Data di aggiornamento: 25 Marzo 2021

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