Il potere dei sogni
Sappiamo ancora sognare? O abbiamo rinunciato ai sogni perché ci sentiamo intrappolati in un presente che ci pare troppo angusto, troppo impoverito?
Il sogno non è fuga dalla realtà, ma apertura a un’altra dimensione.
A uno spazio di ascolto di ciò che la nostra ragionevolezza quotidiana non lascia filtrare, ma che può aiutarci a immaginare diversamente, a diventare audaci. Quante volte, nelle grandi opere letterarie ma anche nelle Sacre Scritture, il sogno prelude a un’azione coraggiosa, che rompe gli schemi e inaugura un futuro nuovo!
Pensiamo al sogno di Giuseppe, che, saputo di Maria incinta, vuole ripudiarla in segreto, seguendo le convenzioni del tempo; ma, avvisato in sogno dall’angelo che lo esorta a «non temere», si mette con fiducia a disposizione della storia della salvezza.
I sogni ci liberano e ci rimettono in cammino, oltre i nostri orizzonti ristretti, le aspettative limitate, le esitazioni. Non sono dell’ordine della certezza, ma della fede nell’invisibile: «Siamo figli dei nostri sogni, di ciò che non vediamo e non possiamo verificare», scriveva Maria Zambrano.
Siamo affratellati dai sogni, dobbiamo imparare a sognare insieme.
Papa Francesco nell’enciclica Fratelli tutti scrive che «è molto difficile progettare qualcosa di grande a lungo termine se non si ottiene che diventi un sogno collettivo».
La Preghiera al Creatore, al termine dell’enciclica, si chiude proprio con questa invocazione: «Ispiraci il sogno di un nuovo incontro, di dialogo, di giustizia e di pace».
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