Valle d’Itria, il Festival del cinquantennale
Al via, da oggi, la 50° edizione del Festival della Valle d’Itria di Martina Franca (Taranto), città barocca sulle colline delle Murge da cui si gode una veduta spettacolare sulla Valle d’Itria, tra filari di vite, boschi e ulivi secolari. Il Festival, nato nel 1975, si è qualificato per l’originale riscoperta di titoli d’opera e di pagine musicali rare o sottovalutate.
Il Festival della Valle d’Itria, in programma dal 17 luglio al 6 agosto, è curato dal direttore artistico Sebastian F. Schwarz, organizzato dalla Fondazione Paolo Grassi di cui è presidente Michele Punzi, e si tiene in alcuni luoghi iconici della città pugliese come il Palazzo Ducale, il Teatro Verdi, i Chiostri di San Domenico e del Carmine, la Basilica barocca di San Martino, le piazze e le contrade di Martina Franca.
La manifestazione di quest’anno propone tre titoli d’opera (Norma di Vincenzo Bellini, Ariodante di Georg Friedrich Händel, Aladino e la lampada magica di Nino Rota), oltre a concerti di musica da camera, musica sacra, barocca, sinfonica, spettacoli di prosa, incontri culturali e giornate di studio. In cartellone fino al 20 agosto la mostra dal titolo «Mimesis. Forma Immagine» nell’ambito del progetto multidisciplinare HoperAperta, curata da Patrizia Catalano e Maurizio Barberis, allestita nelle sale nobili di Palazzo Ducale; e il 23 luglio la proiezione del documentario dal titolo L’utopia della Valle del regista Leo Muscato, scritto con Massimo Bernardini e Laura Perini, prodotto dalla Fondazione Paolo Grassi, che ripercorre la storia dei 50 anni del Festival.
Il 26 luglio, la Basilica di San Martino ospita il «Concerto per lo spirito» del complesso barocco Modo Antiquo, diretto da Federico Maria Sardelli, con il soprano Valeria La Grotta (solista), e musiche di Antonio Vivaldi e dello stesso Sardelli.
C’è grande attesa per il ritorno della Banda dell’Esercito Italiano, diretta da Filippo Cangiamila, nel concerto a Palazzo Ducale del 31 luglio, con trascrizioni per banda di musiche famose, da Modest Musorgskij a Ennio Morricone.
Il 3 agosto il Festival della Valle d’Itria celebra i 200 anni della Nona Sinfonia di Beethoven con un concerto a Palazzo Ducale dell’Orchestra e Coro del Teatro Petruzzelli di Bari, diretti da Riccardo Frizza. Voci soliste: Jacquelyn Wagner (soprano), Eleonora Filipponi (mezzosoprano), Ladislav Elgr (tenore), Simon Lim (basso).
Sono quattro i concerti del «Canto degli ulivi» programmati in alcune fra le più belle masserie del territorio, esempi di architettura barocca. Mentre nel Chiostro di San Domenico e in quello del Carmine di Martina Franca, il 20, 27 luglio e 3 agosto si tengono i tre «Concerti del sorbetto» di cui sono protagonisti i giovani talenti dell’Accademia «Rodolfo Celletti».
Da segnalare gli appuntamenti di «Mettiamoci all’Opera», per introdurre il pubblico agli eventi del festival con proiezioni, incontri e interviste agli artisti; e la «Lezione d’opera» tenuta il 19 luglio al Chiostro di San Domenico dal maestro Fabio Luisi, direttore musicale del Festival della Valle d’Itria che quest’anno dedica al compositore Nino Rota una giornata di studio, in programma il 27 luglio all’Auditorium della Fondazione Paolo Grassi. Il 29 luglio si parla invece di «Comicità e musica nel Settecento».
A chiudere il Festival della Valle d’Itria, il 6 agosto, è il Concerto dell’Orchestra della Magna Grecia, diretta da Piero Romano, che a Palazzo Ducale propone celebri arie di Wolfgang Amadeus Mozart, Gioachino Rossini, Giuseppe Verdi, Gaetano Donizetti, intervallate dal racconto dell’attore Massimiliano Gallo su testi di Federico Vacalebre.