Seguire il Vangelo come fratelli
Nella serie di rappresentazioni di scene della vita di san Francesco, opera di Ubaldo Oppi (1889-1942), che è presente presso la cappella di san Francesco, all’interno della Basilica di sant’Antonio in Padova, troviamo, per ultima, la raffigurazione di un episodio singolare. Vediamo Francesco (si riconosce dai tratti, è l’unico vestito da frate con la barba) in mezzo ad altre persone di diversa estrazione: ci sono due frati, si intravedono tre donne e altri tre uomini. Per come sono vestiti si nota l’appartenenza a classi diverse della società, che nel medioevo costituivano un riferimento importante per la vita quotidiana. Difficilmente i nobili avevano a che fare con i popolani; singolare che anche delle donne stessero con semplicità insieme a uomini. Eppure qui li vediamo tutti riuniti attorno a Francesco. Notevole anche il gesto che il santo compie: pone le sue mani sulle spalle di due uomini di rango ben diverso. Uno, vestito di rosso, è sicuramente più altolocato, mentre l’altro, senza calzature, ha i tratti del povero. Francesco accoglie entrambi, non fa distinzioni. Il suo sguardo, in particolare, si posa sul primo dei due: sembra quasi un invito ad accogliere il povero come un fratello. Infatti, la mano del primo è posata anch’essa sulla spalla del secondo: anche questo è un segno di fraternità e di accoglienza, forse inaspettato a quel tempo. Le mani giunte del povero, infine, sembrano manifestare una richiesta, una preghiera, forse anche stupore.
Ma cosa sta accadendo? Cosa rappresenta questa scena? Si tratta della fondazione dell’Ordine dei fratelli e sorelle delle penitenza da parte di Francesco di Assisi. Così troviamo nella Vita prima di Tommaso da Celano (cfr. Fonti Francescane nn. 384-385), prima biografia di san Francesco:
Molti, nobili e plebei, chierici e laici, docili alla divina ispirazione, si recavano dal santo, bramosi di schierarsi per sempre con lui e sotto la sua guida. E a tutti egli, come ricca sorgente di grazia celeste, dona le acque vivificanti che fanno sbocciare le virtù nel giardino del cuore. Artista e maestro di vita evangelica veramente glorioso: mediante il suo esempio, la sua Regola e il suo insegnamento, si rinnova la Chiesa di Cristo nei suoi fedeli, uomini e donne, e trionfa la triplice milizia degli eletti. A tutti dava una regola di vita, e indicava la via della salvezza a ciascuno secondo la propria condizione.
E ancora, nella Leggenda dei tre compagni (altra biografia del santo, cfr. Fonti Francescane n. 1472):
Non erano soltanto gli uomini a convertirsi entrando nell’Ordine, ma anche molte vergini e vedove, toccate dalla predicazione dei frati e seguendo il loro consiglio, si rinchiudevano a fare penitenza nei monasteri delle loro città e paesi. […] Anche gli uomini ammogliati e le donne maritate, non potendo svincolarsi dai legami matrimoniali, dietro suggerimento dei frati, praticavano una più stretta penitenza nelle loro case. In tal modo per mezzo di Francesco, perfetto adoratore della Trinità, la Chiesa di Dio fu rinnovata da questi tre Ordini, come era stato prefigurato dal restauro delle tre chiese, eseguito dal Santo. Ciascuno di questi tre Ordini fu approvato, a suo tempo, dal sommo pontefice.
I tre Ordini di cui si parla sono quello dei frati minori, delle clarisse e il terzo quello dei fratelli e sorelle della penitenza, poi chiamato Terz’Ordine francescano e oggi denominato Ordine Francescano Secolare. Proprio il 17 novembre festeggia la sua patrona, santa Elisabetta d’Ungheria, di cui abbia parlato in un precedente articolo. I membri di quest'Ordine sono persone di diversa estrazione, come vediamo nel dipinto di Oppi e come è narrato dalle biografie, che vogliono seguire la spiritualità di san Francesco restando nel mondo. Si riuniscono in fraternità, offrendosi sostegno reciproco; oggi le fraternità dell’Ordine francescano secolare sono sparse per tutto il mondo, e formano una parte essenziale del carisma francescano, che tuttavia è spesso stata messa in secondo piano, anche per un certo clericalismo che tende a focalizzarsi soprattutto sulla figura dei frati (spesso anche preti). Nel numero dei francescani secolari troviamo molte figure sia nel campo letterario e artistico (Giotto, Dante, Petrarca), in quello scientifico (Galvani, Volta) e anche in quello sociale e politico (Tommaso Moro, Giuseppe Dossetti, Giorgio La Pira, Robert Schuman); tra di loro anche alcuni papi (Pio IX, Leone XIII, Pio XII e Giovanni XXIII) e sacerdoti come san Giovanni Bosco, Giuseppe Benedetto Cottolengo, Leonardo Murialdo e don Tonino Bello. E ancora moltissime donne, tra cui sante come Elisabetta d’Ungheria, Rosa da Viterbo, Angela da Foligno, Angela Merici,… Ma soprattutto tantissime persone che rimangono nell’anonimato, ma seguendo il Vangelo sulle orme di Francesco, rendono un po’ più fraterno il pezzo di mondo in cui si trovano.