L’estate, quest’anno, ha faticato ad arrivare nei mari del Sud. Primavera recalcitrante, fredda e piovosa, nella costa ionica della Lucania. Ma adesso la stagione del mare sta davvero per cominciare. Il caldo è esploso tuttoassieme. Aprite, dunque, gli ombrelloni, pittate i patini di rosso-porpora. Sistemate per bene le sdraio.
Qui a Scanzano Ionico, terra selvatica e solitaria, più di dieci anni fa volevano seppellire rifiuti radioattivi. La gente si ribellò, i camion fecero retromarcia. Cinque anni fa, in questa marina, Lido di Scanzano, vi era lo “Squalo Beach”. Per la procura antimafia di Lecce era spiaggia di mafia: si pescava di frodo con esplosivi e passavano giorni di mare e affari, boss lucani, pugliesi e calabresi. Furono sequestrati i barconi e il bagno.
Questo frammento di mare venne affidato all’associazione Libera. Oggi è gestito dalla cooperativa Onda Libera che mette assieme la Uisp e l’Associazione Persone Down. Meglio le telline che i pescecani, insomma.
Strana spiaggia. Praterie di fiori alle spalle degli ombrelloni: sono capaci di crescere sulla sabbia, sanno sopravvivere con gocce di umidità. Paesaggio che sarebbe piaciuto a Luigi Ghirri, grande fotografo delle pianure padane.
Ragazzi egiziani e maliani al lavoro. Altri ragazzi down a darsi da fare. A gestire bar, cabine, pettinare la sabbia, accogliere bagnanti. Perfino una tenda tuareg per un rifugio di ombra.
Un mondo meticcio sull’orizzonte del mare Ionio. Tè del deserto e crema di fave con le cicorie. Shish kebab e peperoni cruschi. Cous-cous e birra Raffo. Sud che si incrociano in riva al mare.
In fondo, se non un intero mondo, almeno un’altra spiaggia appare possibile.
Sì, adesso, davvero, aprite questi ombrelloni. Ma non siate pigri. L’orizzonte del mare porta correnti di bellezza.
Tuffatevi. Saranno Onde Libere quest’estate a Scanzano.