Da Genova a Itaca, un viaggio intimo alla ricerca della città perfetta. Questo il leit motiv di un libro che è tante cose insieme, inclusa una riflessione sul senso del costruire. Ma partiamo dall'inizio con i due autori: Carlo e Renzo Piano: il primo giornalista e scrittore; il secondo, famoso architetto.
La storia è quella di Zala, ragazza madre. Il 2 maggio maggio 1992, alla clinica di Ljubljana dov’era andata a partorire, la giovane scopre con stupore di non essere più presente nel sistema informatico. Non esistono né lei né il suo bimbo appena nato. Stessa sorte, negli anni ’90, per oltre 25.600 sloveni che si videro annullare la carta d’identità.
Chi sa raccontare aiuta la storia a essere maestra di vita. Come avviene per questo libro in cui si tessono le storie di persone che hanno vissuto l'inferno dei campi di concentramento, pronte a sacrificare la propria vita per salvare gli indifesi e i compagni di lager. A sorreggerle, in ogni momento, un forte ideale di solidarietà e di libertà.
Il bene esiste. Anche se non fa notizia, non scuote, vive nella profondità del nostro esistere. Occorre dargli spazio, respiro, ascolto. Gli autori di questo libro intraprendono un viaggio tra fatti, parole, immagini che rivelano il «bene». Esso ha lo scopo di mettere insieme i frammenti di senso che possono consentire di vivere.
Laici si nasce, testimoni di Dio si diventa. Sì, ma come? E in che modo la Chiesa può guidare questa nostra società cristiana sempre più esposta al cambiamento e al conflitto? Come ce lo domandiamo oggi, così se lo chiedeva Carlo Maria Martini già nel 1969 – dieci anni prima di diventare arcivescovo di Milano –, a un convegno romano di Azione Cattolica. Molta acqua è scorsa sotto i ponti da allora. E forse una risposta definitiva a queste domande ancora non è stata trovata.
Un nuovo fantasma si aggira tra i nostri adolescenti. O meglio, più che nuovo è vecchio quanto l’umanità: l'ansia. Ma mentre prima era appannaggio del mondo adulto alle prese con le angosce del quotidiano e delle responsabilità, ora attacca alle spalle le giovani generazioni che prima ne sembravano immuni. Perché? Che cosa è successo in quest’ultimo decennio?