La vecchia colonizzazione del continente non è ancora stata superata. I confini creati a tavolino dall’Occidente hanno diviso l’Africa. Ma ridisegnarli rischia di farla esplodere.
È ottobre 2014 quando Caritas Antoniana riceve un appello accorato dalla diocesi di Mbuji-Mayi, in Congo, per la costruzione di un Centro sanitario con un reparto maternità.
«Parti intere del mondo si svuotano, di uomini, di rumori, di vita. Percorro squarci sterminati di Africa e di Medio Oriente e scorgo soltanto deserti e sterpaglie». Inizia così l’ultimo lavoro di Domenico Quirico, inviato de «La Stampa». Una cronaca, attenta e fedele, dei tanti viaggi fatti in compagnia dei migranti.
Doveva essere un tetto di una sala polivalente per un povero villaggio contadino a Ntcheu, è diventato il tetto di una scuola per orfani a Monkey Bay, 70 chilometri e qualche ora di macchina più a nord.
Prima o poi capita a tutti di dover tornare sui propri passi. Perfino a un «pezzo grosso» come sant’Antonio che, tramite l’opera dei suoi frati, continua a portare luce e speranza a ogni latitudine.