Abramo e Ulisse sembrerebbero essere i due archetipi di ogni camminare umano. Il primo inseguendo con fede una promessa divina, senza sapere bene dove andare se non nella direzione che di volta in volta Dio gli indicava.
Il secondo, cocciutamente in viaggio, senza risparmiarsi nessun pericolo, ma nell’obiettivo ben chiaro di tornarsene a casa. Una linea all’infinito, per Abramo. Una linea circolare, per Ulisse. Tra Bibbia, Odissea, Leopardi, Dante, midrash ebraici, Kierkegaard e Guccini.
A gennaio sono giunti a Santiago di Compostela 59 pellegrini. Ma con la primavera arrivano anche le prenotazioni. Sta per ricominciare il flusso ininterrotto verso la Cattedrale?
1990 chilometri da percorrere in 97 giornate di cammino, per un totale di oltre 3 milioni di passi. È il progetto «Antonio 20-22» che – a 800 anni dalla vocazione francescana del Santo – ripercorre l’itinerario antoniano in Italia.
Si sta portando a compimento l’intero tracciato che ripercorre il cammino che Antonio compì da Capo Milazzo (ME) a Padova. Il punto, con il presidente dell’associazione Il Cammino di sant’Antonio, Pompeo Volpe.
Quest’anno, a causa del Coronavirus, il cammino di sant’Antonio si prospetta molto diverso dai precedenti... La proposta dei frati del Santo per vivere un personalissimo pellegrinaggio nel weekend di Pentecoste.