Il Vangelo ci insegna ad amare la fragilità, quella che abita dentro di noi così come quella dei nostri cari. È la parte bambina che ci appartiene e che spesso rifiutiamo. Amandola, invece, amiamo Dio.
Come distinguere i falsi profeti da quelli veri? Lo dice il Vangelo: «Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro: questa infatti è la legge e i profeti» (Mt 7,12).
Un lettore riprende il tema delle dimissioni del Papa. Quando si possono esercitare? E in quali occasioni? Rispondiamo compiendo un brevissimo excursus attraverso la storia e il diritto canonico.
Appassionato comunicatore, teologo e filosofo cattolico tedesco, è l’autore di questo saggio che contesta quei discorsi su Dio che tendono a «renderlo innocuo», puntando su «i nostri desideri profondi, le nostre esigenze spirituali e le nostre aspettative». La modernità ha visto imporsi una ragione di tipo strumentale, capace di dare tante spiegazioni, ma incapace di fornire un senso. Così, i grandi interrogativi dell’esistenza spesso vengono evitati: il dolore, la morte, l’eternità e il giudizio finale.
Si può «comandare» l’amore? Si può obbligare qualcuno (o noi stessi) ad amare? L’amore è un dono o una scelta? Lasciamoci insegnare l’amore da chi ne sa!