«Quando arriva il bambino il cerchio familiare applaude e grida felice. Il suo sguardo dolce che brilla illumina gli occhi di tutti. E i volti più tristi, forse i più impuri subito si distendono vedendo il bambino che appare innocente e felice». Queste parole di Victor Hugo, riportate nelle ultime pagine del libro, bene si applicano a Teresa di Lisieux e Francesco d’Assisi, che proprio come quel bambino si presentano all’umanità con semplicità, candore, senza umiliare, ma risvegliando nei cuori la nostalgia di Dio.
Percorrere la strada in compagnia del Signore vuol dire scoprire quella porta stretta che ci veste di novità e ci porta dalla realtà di nuovo alla realtà.
«Il leprotto, animale timido, è figura del povero nello spirito, che per la sua timidezza è esposto a tutte le ingiustizie, e quindi colloca il letto della sua speranza nella roccia della fede...» (Sermone nella festa di San Giovanni evangelista, 5).