Mai ci saremmo aspettati di essere aggrediti dal «nemico invisibile» che sta spaventando il mondo, il Covid-19. Stiamo soffrendo un «impoverimento» da tante cose che ora appaiono per quello che erano: inutili.
L'imminente Quaresima ci invita tutti a convivere con Dio in una strada di dolore, zeppa di fratelli e sorelle schiacciati da sofferenze e ingiustizie. Tutti in attesa di essere liberati, con la forza dell’amore che tutto può, il mattino di Pasqua.
Quand’anche non ci sentissimo portati a compiere eclatanti gesti eroici di santità, ci resterebbe la nostra vita di ogni giorno, piatta, banale. Perfetta, però, per traghettare Dio in ogni luogo.
Dio, in realtà, è di chiunque si lasci amare da lui e provi a permettergli di amare gli altri attraverso di sé. Diffidiamo, perciò, quando presumiamo che Dio sia troppo con noi. Offriamogli un pensiero più spazioso in cui stare…
Comunicare è già di per sé una bella scommessa. Figuriamoci comunicare qualcosa di inafferrabile e complesso come la fede… Gli autori di questo bel libro, però, non si lasciano scoraggiare e, alternando letture storico-sociali a indicazioni concrete, compongono un prezioso sussidio per chi si accinge a svolgere attività pastorale oggi, in piena era digitale. «I mondi della comunicazione hanno realizzato un ambiente che abitiamo senza soluzione di continuità nel lavoro, nello studio, nel tempo libero» scrivono Fabris e Maffeis nell’introduzione.