Senza sogni la vita è piatta, senza desideri si blocca, senza immaginazione diviene il rendiconto di un contabile intento a strappare i fogli ingialliti dal calendario dell’esistenza.
Verrebbe spontaneo pronunciarla al futuro quella frase del titolo (Dove andremmo a finire?), invece che al condizionale come in effetti è. Ma sarebbe un grave errore, perché è proprio il condizionale la dimensione in cui si dipana questo volume: il condizionale è, infatti, il modo verbale che esprime incertezza (desideri, dubbi, ipotesi…), e l’incertezza è esattamente lo stato in cui si trova oggi la Chiesa.
Gesù viene a dirci che ciascuno di noi merita fiducia. È questo a far rinascere le vite. È questo che rende possibile tutto, anche morire per gli altri.
«Chi è pieno di Spirito Santo parla diverse lingue. Le diverse lingue sono le varie testimonianze che possiamo dare a Cristo, come l’umiltà, la povertà, la pazienza e l’obbedienza...» (Sermone di Pentecoste,16).
Ogni quanto è opportuno andare dalla guida spirituale? Quanto tempo devono durare i colloqui e il percorso? Proviamo a dare qualche risposta in merito...
Fu ritrovata miracolosamente incorrotta nel 1263, a una prima ricognizione del corpo di sant’Antonio. Da allora la lingua del Santo è venerata da milioni di devoti, segno tangibile di un carisma totalmente al servizio del Vangelo.