Gesù non chiede solo di credere a quello che fa o che dice, ma di credere in lui, di credere che lui è Dio stesso. Le opere che compie non sono fatte solamente in nome di Dio, ma è Gesù stesso che le compie.
Se abbiamo fatto esperienza di una vita che scorre dentro la relazione con Dio e con i fratelli, anche il silenzio o l’assenza si caricano di speranza.
Offrire una lettura sponsale di uno dei brani delle Scritture che la liturgia ci propone nel mese in corso: è l'obiettivo di questa nuova rubrica di spiritualità familiare. Cominciamo con i Re Magi dal Vangelo di Matteo.
A chi non piace ascoltare storie? Che cosa sono in fondo i romanzi, i film o le opere teatrali o liriche, le canzoni, se non dei racconti più o meno lunghi? Lo dice anche una delle regole non scritte del giornalismo: per attrarre un lettore, è buona cosa cominciare il testo raccontando una storia vera. Ma che cos’è che ci fa amare così tanto i racconti? Lo ha spiegato bene papa Francesco nel suo Messaggio per la Giornata delle comunicazioni sociali del 2020 («Perché tu possa raccontare e fissare nella memoria» (Es 10,2).