Le braccia aperte e l’orlo del mantello che scivola tra le dita. La sagoma imponente e l’aiuola di fedeli che alle sue pendici sembrano tante fragili miniature in cerca di riparo.
È vero che, come nella celebre Tempesta del Giorgione, anche nelle opere di Francesco Hayez, fervente patriota e caposcuola della pittura italiana dell’età romantica e risorgimentale, si nascondono «oscuri» messaggi politici?