Il testo nasce da un lavoro di Pax Christi International che rilegge la vicenda di Gesù secondo la categoria della nonviolenza. In un clima di scontro (il popolo è sotto la dominazione romana), Gesù compie un’azione politica e pubblica, che viene riconosciuta attraverso sette verbi: prevenire, intervenire, resistere, riconciliare, difendere, costruire e vivere. La sua testimonianza, effettiva e creativa, si compie nel dono della vita (morte in croce) e della pace (prime parole del risorto).
Dopo due mesi di digiuno continuativo per la pace, i veneziani Mason e Giacomini il 14 aprile hanno dovuto sospendere la loro azione. Che però continua attraverso altre persone, anche a staffetta, e con innumerevoli opere a favore della pace.
Dal 14 febbraio, inizio di quaresima, i veneziani Bernardino Mason e Carlo Giacomini, stanno digiunando per la pace in Terra Santa. Una scelta che sta catalizzando l'attenzione di numerosi uomini e donne di buona volontà, convinti che i conflitti si risolvano non con le armi ma con la nonviolenza.
Intervista a Yehuda Stolov, fondatore dell’Interfaith Encounter Associacion, un’associazione interreligiosa che da 22 anni costruisce ponti tra i diversi popoli della Terra Santa.
La studiosa Erica Chenoweth, definita una dei pensatori più influenti al mondo, spiega perché rispondere alla violenza con la violenza è un grave errore.
La guerra sembra ormai l’unica opzione efficiente e credibile per risolvere i conflitti, mentre pacifismo e nonviolenza appaiono come utopie per ingenui. Ecco invece tutti i motivi per cui la guerra è una cattiva soluzione, anche in termini di efficacia.