Quest'anno ricorrono i 160 anni delle apparizioni di Lourdes. Siamo andati nella cittadina francese con l'Unitalsi, per carpire il segreto di un luogo speciale. Dove vince il sorriso.
Anno 1522. Un giovane basco trentunenne, Íñigo López de Loyola, che sta vivendo un profondo travaglio interiore, lascia la casa paterna diretto ai santuari mariani del nord della Spagna, e da lì, via Barcellona e Venezia, a Gerusalemme. Íñigo López è Ignazio, sant’Ignazio, il fondatore della Compagnia di Gesù. Su quelle strade e in quei luoghi del nord della Spagna progressivamente capirà sempre meglio a cosa è chiamato, ispirando tanti a seguire le sue intuizioni e diventando un maestro spirituale per tutta la Chiesa.
Perché tanta gente si reca nei santuari? Cosa cerca e cosa trova in questi luoghi? A colloquio con il rettore della Basilica del Santo, padre Oliviero Svanera.
Tra i pellegrini dell’ultima edizione del «Cammino di sant’Antonio» erano presenti otto detenuti del carcere Due Palazzi di Padova. La testimonianza di uno di loro, Alessio, e quella di Maddalena, una giovane volontaria che ha accompagnato il gruppo.
L’intercessione di sant’Antonio non ha «un» suo giorno specifico, perché si dipana potente per 365 giorni all’anno, ma certo il 13 giugno è un’occasione speciale, nella quale tanti fedeli rendono visibile il legame mai banale con la figura del Santo.
Dio cammina con noi. E anche Antonio cammina con noi. Per questo, nel giorno della processione di sant’Antonio mi attardo, con gli occhi bassi, a contemplare i piedi di così tanta gente…