Verrebbe spontaneo pronunciarla al futuro quella frase del titolo (Dove andremmo a finire?), invece che al condizionale come in effetti è. Ma sarebbe un grave errore, perché è proprio il condizionale la dimensione in cui si dipana questo volume: il condizionale è, infatti, il modo verbale che esprime incertezza (desideri, dubbi, ipotesi…), e l’incertezza è esattamente lo stato in cui si trova oggi la Chiesa.
Un giovane turista e un «clochard» si incontrano a Parigi. Venticinque anni dopo, da quell’incontro nasce «Christophe o il posto dell’elemosina», in cartellone dal 21 marzo al 7 aprile al Teatro Elfo Puccini di Milano.
Indagine intorno a un’età bella e delicata, nella quale siamo chiamati a compiere un vero e proprio cambiamento di rotta, per diventare ogni giorno di più noi stessi.
È chiaro il messaggio di questo film, primo lungometraggio del regista Renzo Carbonera: per uscire da situazioni apparentemente disperate, serve una «resina sociale», l’unica in grado di tenere unita una comunità, «microcosmo che si trova a fronteggiare una molteplicità di mutamenti (dal climatico al finanziario) che rischiano di abbattere anche i caratteri più forti».
La Fondazione Fratelli tutti, ispirata all’omonima enciclica di papa Francesco, vuole aiutare gli esseri umani a riconoscersi fratelli e sorelle, per costruire insieme un mondo più giusto e pacificato.
Chi l’ha detto che la teologia è una disciplina solo per addetti ai lavori? Ne parliamo con Simone Morandini, primo direttore laico di «Credere oggi», la rivista dei frati minori conventuali dedicata alla divulgazione teologica.