La crudeltà senza vergogna che caratterizza le guerre di oggi contagia anche i ragazzini. Compito degli adulti è aiutare le nuove generazioni a comprendere che, per restare umani, vanno gestite le contrarietà, ascoltando i punti di vista.
Continua il progetto della «scuola in cammino» di «Strade maestre»: a ottobre la classe attraverserà il Piemonte, sconfinerà in Francia, troverà il mare a Ventimiglia, esplorerà la Liguria, per poi imbarcarsi, a metà novembre, per la Sardegna.
Il registro elettronico è divenuto uno strumento di malessere che, invece di rivolgersi agli alunni, finisce con il comunicare ai genitori, producendo forme di accanimento familiare che non portano a niente di positivo.
Perché essere genitore è diventato così complicato? È possibile un’alternativa, che renda più leggero il compito e più efficace e serena la relazione educativa con i bambini? Pubblichiamo la terza parte del dossier di settembre.
I giovani di oggi sono molto diversi da quelli di ieri, perché repentino è stato il cambiamento sociale degli ultimi decenni. Agli adulti spetta la responsabilità di non sottrarre loro la dimensione della generatività, senza la quale non c’è futuro.
Aumentano in Italia i ristoranti nei quali i bambini non sono ben accetti. Ma «una città o un Paese (e quindi un ristorante) dove stanno bene i bambini, è una città o un Paese dove stanno bene tutti».