La Legge 517 del 1977 ha portato l’Italia, primo Paese al mondo, ad abolire le classi differenziali e a sancire il valore di una scuola che lavora per l’integrazione delle differenze, piuttosto che sulla loro negazione.
L’eccesso di compiti a casa non aiuta le nuove generazioni a ritrovare l’entusiasmo, il coraggio di affrontare la vita, il bisogno di mettersi alla prova e, soprattutto, a scoprire che c’è vita anche fuori dalla scuola.
Se non si impara a casa, e nei primi anni di vita, il valore della gratuità, da adulti saremo mossi solo dal denaro e non saremo buoni lavoratori. Lasciamo gli incentivi e le paghe ai grandi, e proteggiamo i nostri piccoli dall’impero del denaro.
Ci vogliono padri e madri che sappiano restituire ai figli il gusto del buon litigio, capacità che preserva dalla violenza. Perché dietro a ogni uomo violento si cela sempre un bambino inibito nella sua necessaria formazione a gestire bene le relazioni.
Il criterio per definire educativo un regalo è che sia adeguato ai bisogni infantili, che sia in grado di sviluppare le risorse dei bambini e che li faccia giocare non da soli.