«L’aquila, così chiamata per l’acutezza della sua vista, o anche del becco, raffigura il giusto; (...) infatti ha una vista acutissima e quando per la vecchiaia il suo becco si ingrossa lo affila sfregandolo a una pietra...» (Sant’Antonio).
«Il termine sapiente deriva da sapore, perché come il gusto serve a distinguere il sapore dei cibi, così il sapiente è in grado di discernere le cose fatue da quelle pregevoli, il male dal bene» (Sant’Antonio, Sermoni, Cattedra di San Pietro, 10).
Godere di quanto si ha, sapendo che è tutto dono di Dio ci mantiene realisticamente con i piedi per terra. E, soprattutto, ci rende più solleciti nel seguire vie di solidarietà e condivisione.
«L’amore rende dolci le cose aspre e leggere quelle insopportabili; invece il timore rende insopportabili anche quelle leggere» (Sermoni – VII domenica dopo Pentecoste, 12).