Il cuore dell’uomo è il campo di battaglia in cui si decide il destino della propria vita. Per questo è importante discernere i pensieri e non far entrare quelli che inaridiscono e turbano. Serve un «portinaio» che vigili sulla porta della mente.
Noi siamo ciò che facciamo di frequente. Le nostre azioni, se ripetute nel tempo, diventano parte integrante del nostro essere, influenzando il modo di pensare, sentire, agire. Per questo i cambiamenti partono dal mutare le piccole abitudini.
Salvare un pezzo di Dio in noi, anche quando le cose si fanno difficili: solo questo conta. Perché lasciar germogliare in noi questo seme di fiducia fa fecondare la vita. La fede non è altro che la libera risposta dell’uomo al corteggiamento di Dio.
Sentirsi vivi è esercitare la meraviglia, respirare ed essere grati di ogni momento donato. Credere al senso di tutto, anche quando non riusciamo a comprenderlo fino in fondo.
Vivere consapevolmente e con presenza mentale, nel qui e ora, permette di gustare appieno il presente, senza lasciarsi avvelenare dal rimuginìo sul passato né dall’ansia del futuro.
La felicità è una condizione che va preparata, coltivata e difesa, imparando ad arricchire la propria esperienza interiore e vivendo per qualcosa più grande di noi.