Le scritte cha compaiono sui muri delle nostre città sono a volte vere e proprie perle di saggezza. Sembrano parole buttate lì a caso, ma invece aprono mondi e raccontano tanto di chi le ha scritte e anche di noi che le leggiamo.
Sei racconti, sei autori differenti che ci parlano di speranza. La speranza quotidiana, che rimanda a quella più grande: il Dio che si fa uomo e che celebriamo a Natale. Una speranza di cui ci parla anche il grande Giubileo del 2025...
Talvolta sono proprio le persone a noi più prossime a essere le più distanti, a meno che il legame di sangue non diventi anche una scelta, un legame spirituale che sa accogliere la diversità dell’altro.
Da soli, forse, si va più veloci, ma insieme si va più lontano. La verità, infatti, è che per vivere bene abbiamo bisogno degli altri. Isolati si muore. Amati si vive.
La cosa più preziosa che abbiamo è il tempo che ci è donato: non sprechiamolo a lamentarci, annegando nell’inverno del nostro scontento. Non si diventa vecchi perché passano gli anni, si è vecchi davvero solo quando i rimpianti superano i sogni.