È un libro duro, l’ultimo firmato da Chiara Ingrao con Blessing e Giovanna Calciati. Un libro difficile, perché parla di dolore e lo fa senza sconti. Un dolore profondo, scavato nella pelle di una giovane donna di origine nigeriana, Blessing Calciati, abbandonata sin da piccola dalla madre, cresciuta fino a 6 anni con la nonna, poi mandata a vivere con il padre, fino a quando, a 13 anni, la madre la chiama in Italia, dove nel frattempo si è trasferita a vivere, per poi approdare in una Casa famiglia e, infine, giungere a casa di Giovanna Calciati, la madre affidataria.
Il testo è una rivisitazione della vita di Manzoni, ricostruita a partire dalle sue opere e da altri testi di riferimento: un misto di storia e di invenzione che fornisce un’immagine complessa del protagonista. Un filo rosso del libro è il costante parallelo tra la vita di Manzoni e la sua opera principale, i Promessi Sposi.
La prima volta che sentii parlare di monsignor Enrique Angelelli fu da un frate del Santo a lungo missionario in America Latina. Qui (oltre a essere stato padre spirituale di fra Carlos de Dios Murias) aveva conosciuto il vescovo di La Rioja, e me ne parlò come di un vero uomo di Dio, un sacerdote coraggioso sempre accanto al suo popolo. Fra Carlos de Dios Murias e monsignor Enrique Angelelli sono stati beatificati insieme il 27 aprile 2019, perché entrambi vennero assassinati nel 1976, a poche settimane di distanza, esattamente a causa del loro impegno per i poveri e gli oppressi.
Qual è il modo più efficace di raccontare la vita di una persona? Celebrarne le gesta o scavare nel suo vissuto quotidiano? Il giornalista spagnolo Fernando de Haro ha scelto di esplorare il lato umano più profondo di don Luigi Giussani, fondatore del movimento di Comunione e Liberazione, nel libro Perché sono un uomo - Scene dalla vita di don Giussani, riannodando i fili delle proficue relazioni del sacerdote, degli incontri con alcuni protagonisti del Novecento, dei momenti fugaci, a volte lontano dai riflettori della storia.