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Pina Baglioni

Filippo Neri

Il genio dell’amicizia cristiana
Filippo Neri
Scheda
Ares
2025
€ 14,00

«Cristo mio, amor mio, tutto il resto è vanità!». Ecco una sintesi della vita di Filippo Neri: parole che non rappresentano un disprezzo del mondo, ma piuttosto significano una particolare unione con Dio, sperimentata fin da giovinetto. La ricerca della volontà di Dio è un processo lento che Filippo vive dedicandosi soprattutto alla preghiera e alle opere di carità. Venuto a Roma, nel 1534, all’età di circa 20 anni, si dedica alla visita ai carcerati, alla cura dei malati e ai moribondi; ma è lì anche per studiare: al centro dei suoi interessi, la Sacra Scrittura. Si avvicina a Ignazio di Loyola e ai gesuiti, ma fondamentale è padre Persiano Rosa da Palestrina, suo confessore, che lo accompagna nel discernimento, fino a diventare prete, nel 1551, a 36 anni. È un cristiano dal cuore grande, capace di cogliere la profondità dell’animo umano, soprattutto nella confessione; un uomo seguito da tanti, per la sua gioiosità, dolcezza e umiltà. «State umili, state bassi» è l’invito ai suoi figli spirituali, che attorno a lui si radunano e formano, negli anni, l’Oratorio, luogo anzitutto di preghiera, dell’incontro con Cristo, che diventerà una Congregazione nel 1575.

In un tempo in cui c’è un gran fiorire di santità (basti pensare a Ignazio di Loyola, Carlo Borromeo, Teresa d’Avila, Giovanni della Croce), Filippo rappresenta «il richiamo gioioso e intelligente alla libertà»; come afferma l’oratoriano Simone Raponi, la sua opera di evangelizzazione è «improntata all’esercizio graduale e positivo del riconoscimento della natura della propria libertà. Esso [...] si dispiega, confortato dalla grazia dello Spirito, col vivere la libertà umana quale progressiva dipendenza dalla Libertà Assoluta, che non si pone nell’esteriorità, bensì alla radice interiore del nostro essere».

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Data di aggiornamento: 18 Ottobre 2025