In un'Italia sempre più divisa e individualista, il mondo cattolico, con la vasta ramificazione di diocesi e parrocchie di cui dispone, pare ormai l'unico collante rimasto su cui fare affidamento.
Il Mediterraneo sembra fermarsi di fronte alle coste turche, le sue maree si ritirano spaventate. Che ne è stato della Istanbul che ricordo? Mi sorprendo a pensare con nostalgia a un gruppetto di ragazzine velate sul traghetto del Bosforo.
È passato un anno dalla prima scossa. La speranza ha il volto di Agnese e Giorgia e di quanti non hanno abbandonato Amatrice, Arquata e i paesi dell’Appennino.
«Il velo lo mettiamo in testa. Non dentro la testa» mi rivela Amina. Una donna più anziana sostiene che la bellezza di Algeri faceva dimenticare perfino la fatica e la povertà. Hanno ragione entrambe.
Fate hummus, non la guerra. La bottega di Abu Shaker era affollatissima: ragazzi israeliani e ragazzi palestinesi a fianco uno all’altro. Continuo a sperare in una possibile convivenza fra i due popoli.