28 Maggio 2021

Al di là di ogni stereotipo

Una mamma in preda all’ansia per il fidanzamento della figlia con un giovane musulmano. Un «incontro di cuori» da affrontare in serenità.
Al di là di ogni stereotipo

© Giuliano Dinon / Archivio MSA

«Cari Edoardo e Chiara, mi sono decisa a scrivervi perché sono davvero preoccupata. Ho 57 anni e una figlia di 28 che si è appena fidanzata con un ragazzo di origine senegalese e di religione musulmana, con il quale ha intenzione di sposarsi nel giro di uno o due anni. La provenienza geografica (e etnica) del mio futuro genero non è per me un problema, anche se ogni tanto penso che quando lui e mia figlia si sposeranno e avranno dei figli, non sarà facile per i miei nipoti vivere serenamente in un’Italia che vedo, a tratti o in alcuni contesti, ancora parecchio razzista. Ma per questo confido che in futuro la situazione possa migliorare. Ciò che invece mi toglie il sonno è proprio la questione della differente religione. Innanzitutto perché credo che mia figlia, per sposarlo, dovrà abbracciare la religione musulmana, abbandonando il cristianesimo al quale, insieme a mio marito, abbiamo cercato di educarla. E poi perché mi risulta che il matrimonio sia una cosa molto diversa per i musulmani rispetto a noi cristiani. Credo infatti che il matrimonio per i seguaci dell’islam non sia un sacramento ma solo una specie di “accordo”, di “contratto”, nel quale, oltretutto, la donna ha ben poche voci in capitolo. Insomma, vedo all’orizzonte il rischio per mia figlia di soffrire non poco. Voi come vedete la situazione? C’è qualcosa che come madre potrei dire a mia figlia per aiutarla ad aprire gli occhi su una situazione indubbiamente delicata?».
Una mamma in ansia

Carissima mamma in ansia, la tua lettera ci lancia una sfida che proviamo a raccogliere nella consapevolezza della nostra povertà di conoscenze. Per rispondere alla tua lettera abbiamo deliberatamente scelto di non cercare di informarci su come funziona il matrimonio nell’islam per non fare i «falsi informati» (quelle persone che, perché hanno letto due cose su internet, credono di conoscere questioni complesse). Qualcosa però sulla questione possiamo provare a dirla, attingendo dalla nostra esperienza. Il tema centrale è la tua preoccupazione per la differente religione del fidanzato di tua figlia, con tutti i conseguenti annessi e connessi.

Prima di tutto ci manca quello che dice e pensa tua figlia al riguardo, come si sta muovendo questa coppia rispetto anche a questi argomenti e sul tema di una futura educazione dei figli. Ma forse una parolina ci dà delle indicazioni al riguardo: «appena». Tua figlia si è «appena» fidanzata. Il fatto che i due ragazzi siano all’inizio del loro percorso di coppia ci fa comprendere che molte delle tue paure, più che reali, siano solo proiezioni sul futuro.

Nella mia professione (io, Edoardo, sono psicoterapeuta) mi è capitato di seguire una coppia di religione islamica e ti posso assicurare che in quella situazione erano una coppia molto più alla pari di molte delle nostre coppie occidentali e la loro figlia andava a cantare alle messe con il coro della parrocchia e frequentava i Grest estivi e i gruppi parrocchiali. Questo non perché volessero convertirsi al cristianesimo, ma perché valutavano quegli ambienti come sani per la propria figlia. Mi dicevano, in modo molto sereno, che se queste esperienze avessero portato la figlia a convertirsi al cristianesimo, lo avrebbero accettato.

Certamente questo è solo un caso, ma ci dimostra come non ci siano schemi fissi neppure nella religione islamica e come tutto passi sempre per la mediazione che le persone fanno tra religione, storia personale e realtà. Ne abbiamo parlato anche nei mesi scorsi di come, a volte, anche il matrimonio tra italiani, entrambi battezzati e cresimati, non garantisca di per sé la condivisione di un percorso spirituale, né una relazione serena ed equilibrata. E anche nel tuo caso non siamo di fronte a uno schema certo, per cui tua figlia dovrà aderire controvoglia alla religione musulmana.

Non abbiamo mai incontrato un cristiano che viva la fede esattamente nello stesso modo di qualcun altro: c’è chi prega continuamente ma poi se lo tocchi «nel suo» ti sbrana, c’è chi è meno fedele nei sacramenti ma ha una relazione viva con il Padre; chi accetta i suggerimenti che la Chiesa dà attraverso il magistero e chi, pur avendo ruoli centrali nella Chiesa, si fa le regole a modo suo; c’è chi sbaglia molto ma si sente molto amato e chi sbaglia poco e giudica molto, ovviamente c’è anche chi prega, frequenta i sacramenti e ha una fede viva e misericordiosa.

Tutto ci fa pensare che se funziona così tra i discepoli di Cristo, possa accadere lo stesso per chi segue l’islam. Quindi, cara mamma, non pensare questo ragazzo solo attraverso il filtro della sua religione e delle poche cose (spesso stereotipate) che di essa ci arrivano, ma datti il tempo di conoscere lui, il suo modo di concepire la realtà, di vedere come si relaziona con tua figlia e, sopratutto, lascia il tempo a lei di conoscerlo, di farsi un’ idea su chi è, su come si sente vista e trattata da lui. Un tempo, insomma, per verificare il proprio amore.

Aiuta tua figlia a porsi le domande giuste sul futuro, a comprendere che cosa significa una scelta piuttosto che un’altra e a guardarne le ricadute non solo sull’immediato ma anche sul lungo termine. Affiancati a lei con delicatezza, senza sentenziare o giudicare, promuovendo in lei la riflessione. Fatto ciò, fidati delle sue intuizioni e delle sue scelte: facendolo ti stai anche fidando di ciò che tu e tuo marito le avete trasmesso di buono in questi 28 anni.

Un grande psicoterapeuta, Carl Whitaker, quando incontrava una famiglia che si autodefiniva «normale», rispondeva che la cosa gli risultava strana, perché non aveva mai visto una famiglia «normale» in tanti anni di professione. Allo stesso modo, non esiste il musulmano «normale», ma esistono tanti musulmani quanti sono i musulmani: le persone vanno viste singolarmente e da vicino, perché, come recitava uno slogan dei tempi di Basaglia: «Visto da vicino nessuno è normale», ma unico e originale (aggiungiamo noi), come ogni coppia.
Edoardo e Chiara Vian

 

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Data di aggiornamento: 28 Maggio 2021
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