Con i bambini

In Italia circa 3 milioni e mezzo di minori vivono in condizioni di povertà assoluta o relativa e non possono fruire di normali processi educativi. Di loro si occupa «Con i Bambini», impresa sociale presieduta da Marco Rossi-Doria.
07 Giugno 2023 | di

«Nel nostro lavoro ci sono percorsi nati con buone prospettive che invece finiscono male e altri che nascono in una situazione disperata e invece si concludono con un cambiamento positivo nella vita di bambini e ragazzi. Penso ad esempio a un ragazzo, figlio di una famiglia di piccoli criminali di quartiere, che non siamo riusciti a riportare a scuola nonostante reiterati sforzi. Dopo anni l’abbiamo ritrovato a Milano: si era allontanato dall’ambiente familiare e si era diplomato alla scuola serale. Il lavoro fatto con lui, che sembrava sprecato, lo aveva in realtà continuato ad accompagnare nella vita “dandogli dentro un senso importante di riflessione su di sé”, come ci ha raccontato lui stesso. Grazie al suo impegno è riuscito a tradurre quanto gli avevamo trasmesso non solo in un lavoro onesto ma anche nella ripresa degli studi, nella capacità di imparare una lingua straniera fino a ritornare nella sua città e aprire una piccola impresa». Così Marco Rossi-Doria (classe 1954), noto insegnante e «maestro di strada», racconta un episodio legato al lavoro svolto con l’impresa sociale «Con i Bambini» (che ha sede a Roma), della quale è presidente dall’aprile 2021. 

«L’impresa sociale “Con i Bambini” è stata creata nel 2015 (e ha iniziato a operare nel 2016) – spiega Rossi-Doria – per gestire il Fondo per il contrasto della Povertà educativa (nato da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, il Forum nazionale del Terzo settore e il Governo), che ha lo scopo di sostenere interventi capaci di rimuovere gli ostacoli di natura economica, sociale e culturale che impediscono la piena fruizione dei processi educativi dei minori in Italia». I potenziali beneficiari delle azioni promosse grazie al Fondo sono numerosi, purtroppo: «È stato infatti calcolato – ricorda il presidente – che i bambini in povertà assoluta, quindi in miseria, sono oggi in Italia 1 milione e 250 mila, il triplo rispetto a 12 anni fa, mentre 2 milioni e 300 mila sono quelli in povertà relativa, il doppio rispetto a 12 anni fa. Spesso sono questi i bambini che non finiscono le scuole e che vivono in situazioni complesse, che chiamiamo “multistrato”, vale a dire di precoce esclusione dai diritti e dalle opportunità della vita, ed è a questi che noi ci rivolgiamo». 

«“Con i Bambini” è un vero e proprio “cantiere” molto grande che porta avanti circa 450 progetti coinvolgendo 7 mila partner – continua Rossi-Doria –. I progetti sono promossi prevalentemente da associazioni del Terzo settore, ma anche da scuole, Comuni, mondo del volontariato in genere, associazioni sportive… e sempre in collegamento con le famiglie, con i genitori e, quando questi non ci sono, con un adulto di riferimento. Importante ricordare che tutti i progetti si realizzano grazie a bandi pubblici: in maniera rigorosa e trasparente vince chi sa progettare bene e meglio, e può dimostrare che ha un luogo dove opera da tempo e che è in collegamento con le persone di cui si deve occupare. Ciascun progetto è opportunamente valutato da un esperto esterno che verifica i risultati in termini di cambiamento della vita concreta dei beneficiari».

«Tutti i bandi si rivolgono ai bambini poveri e alle loro famiglie, e possono promuovere iniziative per una determinata fascia d’età dei minori (0-6; 6-12; 12-18), oppure per rispondere a una sofferenza o a un problema specifico. Qualche esempio? Abbiamo promosso alcuni bandi destinati ai cosiddetti “figli dei femminicidi”, altri ai figli dei detenuti o ai minori stranieri non accompagnati; altri ancora, poi, sono stati pensati per quei ragazzi che vivono in condizione di povertà e che durante la pandemia si sono in qualche modo “ritirati” a causa di depressione o di altre forme di sofferenza psicologica. Sul nostro sito (conibambini.org) si trova una mappa dei nostri progetti con la loro descrizione. Finora abbiamo intercettato 550 mila bambini, erogando ogni anno circa 60 milioni di euro». 

Insieme è meglio

Un lavoro di queste dimensioni non può prescindere da importanti sinergie. «Per risolvere qualunque problema esteso che, come nel nostro caso, riguarda centinaia di migliaia di persone coinvolgendo migliaia di operatori con differenti professionalità, bisogna curare molto quella che noi chiamiamo “comunità educante” – sottolinea il presidente –, cioè una comunità fatta da figure professionali diverse che imparano non solo a mantenere la propria professionalità rispettando ruoli e funzioni differenti collaborando in maniera costante, ma anche a trovare un linguaggio comune, a darsi degli obiettivi per ogni caso e a lavorare per apprendere, attraverso l’esperienza, quello che funziona meglio. Per fare questo bisogna seguire dei metodi e dei modi di lavorare diversi. E questo vale a tutti i livelli, anche per i ragazzi stessi che imparano a collaborare tra loro».

Tra le iniziative che hanno avuto più risonanza, la crea­zione del portale «Percorso con i bambini», dedicato ai progetti selezionati nell’ambito del Fondo, e dell’Osservatorio #conibambini, nato dalla collaborazione con la Fondazione Openpolis per promuovere un dibattito sulla condizione dei minori in Italia, a partire dalle opportunità educative, culturali e sociali offerte. E così pure la rivista «Con», disponibile online, e la mostra fotografica itinerante «Stati d’infanzia».

«La nostra impresa – conclude Rossi-Doria – è una realtà “straordinaria”, ma dovrebbe diventare invece la normalità. Contrastare un fenomeno come la povertà educativa, che riguarda milioni di ragazzini, un terzo del totale dei minori che vivono in Italia, dovrebbe diventare una prassi politica ordinaria. Non dovrebbe essere legata a fondi “privati”, seppur impattanti in una funzione pubblica. Bisognerebbe poter impiegare anche le “famose” risorse del PNRR o i fondi ordinari dei Comuni. Le risorse che troviamo dovrebbero essere tradotte in patrimonio pubblico: su questo alcuni Ministeri, alcune Regioni, alcuni Comuni, stanno facendo passi in avanti nel confronto con le nostre tante esperienze, altri purtroppo molti di meno e quindi c’è molto, molto lavoro ancora da fare». 

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Data di aggiornamento: 07 Giugno 2023

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