Da Venezia a Padova, il pellegrinaggio di una reliquia

Dopo quasi quattro secoli, la reliquia del Santo custodita nella Basilica della Madonna della Salute a Venezia è tornata a Padova in occasione del 13 giugno.
13 Giugno 2021 | di

Oggi, 13 giugno, poco dopo le 12, la reliquia del Santo da quasi quattro secoli conservata nella basilica della Madonna della Salute a Venezia ha fatto il suo ingresso nel santuario antoniano di Padova, ricongiungendosi così idealmente al resto del corpo mortale di Antonio, che da otto secoli riposa tra queste mura.

La reliquia era partita stamattina dalla Salute, accompagnata dal Patriarca di Venezia, Francesco Moraglia, e dai rettori dei due santuari coinvolti dalla peregrinatio: don Fabrizio Favaro per la Madonna della Salute, e fra Oliviero Svanera per la Basilica del Santo.

Scortata dai Carabinieri, la reliquia nel suo pellegrinaggio tra Venezia e Padova ha fatto sosta all’ospedale all’Angelo di Mestre e al nosocomio di Dolo, entrambi covid hospital, oltre che nella parrocchia di Sant’Antonio a Marghera, sosta voluta per sottolineare la vicinanza del Santo al mondo del lavoro, che sta attraversando, proprio a causa della pandemia, una profonda crisi.

Alle 12.30, nella Basilica del Santo, si è quindi tenuta una solenne celebrazione presieduta dal patriarca Moraglia e concelebrata, tra gli altri, dai due rettori e da don Marco Zane, responsabile dell’ufficio comunicazioni sociali del patriarcato lagunare.

Dopo i saluti di rito alle autorità presenti (tra cui l’assessore regionale alla sanità Manuela Lanzarin), il patriarca Moraglia nel corso dell’omelia ha ricordato come quello di questa mattina sia stato un pellegrinaggio che ha voluto non solo ricondurre la reliquia di Antonio a Padova, ma soprattutto «visitare le comunità che hanno vissuto con dolore la pandemia di covid, una pandemia che speriamo oggi stia finendo».

«Questa celebrazione eucaristica – ha proseguito Moraglia – è il momento culminante di una giornata che ci ha visto pellegrini dalla Salute fino a Padova, attraverso luoghi di sofferenza, ma anche di cura, riscatto e guarigione e che per noi devono restare santuari della memoria perché in futuro analoghe situazioni non ci sorprendano più».

Giornate come quelle di oggi, ha detto ancora il Patriarca, ci aiutano a camminare lungo le strade di Dio, attraverso le quali incontriamo gli uomini e le donne che faticano, lavorano e costruiscono il loro quotidiano: «Sono strade che vogliamo diventino luogo di incontro e di comunione per tutti».

Il Patriarca ha poi voluto ricordare Marco Zennaro, l’imprenditore veneziano, padre di tre bambini, che da tre mesi è detenuto in Sudan, affidandolo al Signore «in una preghiera che deve sostenere e aiutare altri canali istituzionali che noi tutti dobbiamo tenere desti».

«Ogni pellegrinaggio – ha ribadito quindi monsignor Moraglia – richiede un cambiamento di vita e oggi questo pellegrinaggio ci ha portati qui guidati da Antonio: lo spirito di sapienza citato nella prima lettura della Messa è infatti necessario oggi per aiutarci a discernere il tempo che ci sta di fronte e che sarà difficile, perché ci attende una ripresa che sarà dura soprattutto per i più fragili. Antonio ci è donato da Dio non solo come predicatore ma anche patrono dei sofferenti e dei poveri. Seguiamo, allora, le sue tracce. Lui nelle sue omelie ritornava sempre al Vangelo, a indicarci che chi è nella prova deve guardare sempre non solo, come oggi avviene, ai giusti ristori economici ma anche a quelli spirituali. Questi ristori spirituali per la Chiesa hanno un nome: opere di misericordia spirituale, le quali ci ricordano che l’essere umano è soffio vitale oltre che carne fragile, e al suo interno ospita l’immagine di Dio, è esso stesso immagine di Dio».

«Ecco che Antonio – ha concluso il patriarca – ci ricorda proprio le opere di misericordia spirituale: lui, che è patrono dei poveri e sofferenti. Lui, che sia in vita che dopo la morte ha avuto cura anche del corpo oltre che dell’anima del popolo, favorendone il riscatto umano, culturale, sociale, politico. Dalla vita di Antonio ci viene detto che Dio mai fa mancare supporto a chi ha bisogno. Ma dobbiamo pregare, senza vergognarci di chiedere al Signore che protegga le nostre famiglie, che ci supporti nei nostri bisogni. Questo pellegrinaggio non ha nulla di magico, quindi, ma ci rimanda al Santo e soprattutto a Dio e ci ricorda di andare verso Dio. La festa di Antonio, in questo periodo così particolare, anche attraverso questo pellegrinaggio ci aiuti a comprendere che la santità è il cammino quotidiano per tutti. Antonio ci accompagni sempre in questo cammino e mai ci faccia mancare sua intercessione per il bene del mondo intero».

La celebrazione si è poi conclusa con la solenne benedizione del Patriarca con la reliquia del Santo.

La reliquia resterà nella Basilica padovana fino al 20 giugno, quando, percorrendo la via d’acqua, farà ritorno alla Salute accompagnata dai frati.

 

Data di aggiornamento: 17 Giugno 2021
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