Diario di un pellegrino

Breve cronaca del primo mese di «En Route con sant’Antonio», il progetto giubilare lanciato dai frati conventuali della Provincia religiosa del Nord Italia, per l’estate 2025, che ripercorre il cammino del Santo dalla Francia a Padova.
07 Settembre 2025 | di

«Bon courage!». Tra i tanti beneauguranti saluti ricevuti camminando per un mese in Francia il primo tratto di «En Route con sant’Antonio», è decisamente questo il più singolare. «Bon route» (buona strada), «bon chemin» (buon cammino) sono frequenti e in qualche modo attesi, ma «buon coraggio» in Italia non l’abbiamo, tant’è che potrebbe apparire quasi una sommessa canzonatura. Invece, ricevendolo, è incoraggiamento vero, partecipazione allo sforzo per i prossimi, imminenti passi, dei quali l’augurante si rende fraternamente compartecipe. Mai scontato e sempre gradito è pure «je prie pour vous», dove l’ambiguità del «vous» rende quel «prego per te» interpretabile anche come «prego per voi tutti» pellegrini francescani sulle orme di frate Antonio di Padova. 

E in effetti il plurale rende meglio lo spirito e l’esperienza di «En Route con sant’Antonio», il progetto giubilare lanciato dai frati conventuali della Provincia religiosa – comprendente tutto il Nord Italia – che porta il nome del Santo, per l’estate 2025. Con vista sull’arrivo a Padova in Basilica, domenica 21 settembre, mentre scrivo siamo arrivati a Lione, uno spartiacque, perché dopo 489 chilometri di marcia, percorsi in ventitré intense giornate di cammino, ecco la parentesi italiana ad Assisi (raggiunta con i mezzi però!), per partecipare al Meeting francescano internazionale dei giovani coinvolti dalle pastorali giovanili francescane conventuali di tutto il mondo (oltre 700 presenze, rappresentanti 26 Paesi), preludio all’arrivo a Roma per il grande Giubileo dei giovani con papa Leone XIV, a inizio agosto. «Come sta andando in Francia?» chiedono gli amici. Bene, decisamente. Sotto tanti punti di vista, difficili anche da riassumere.

Un cammino immerso nella natura, movimentato da rilievi non eccessivi, con clima favorevole (solo pochi giorni di caldo torrido), sostenuto da équipe di camminatori diverse di settimana in settimana, ma che hanno presto trovato un positivo affiatamento fraterno, grazie al quale far crescere la stima reciproca nella condivisione dello sforzo e del riposo, della bellezza e delle asperità, della preghiera e dello scambio giocoso di battute che evitano di prendersi troppo sul serio. Bella, spesso sorprendente, anche l’accoglienza ricevuta da parte di cristiani rappresentanti di una Chiesa certo minoritaria ma «tosta», ancorata ai fondamenti della fede, e di conseguenza ben ferrata nella preghiera che si trasforma in disponibilità a prendersi cura del pellegrino, nel nostro caso, aprendo le abitazioni private con grande disponibilità. Emblematiche alcune tappe nelle quali una soluzione «collettiva» ci sarebbe anche stata, ospitando otto persone sotto un unico tetto, ma la comunità ha preferito dividere gli ospiti uno per casa, affinché ciascuna famiglia potesse godere della presenza del «suo» pellegrino… 

In tutto ciò, scopriamo un sant’Antonio familiare perché vicino, un Santo «domestico», semplice, francescano nel rivelarsi con piccole grazie anziché con miracoli eclatanti. Sono «solo» piccoli segni che però, messi in fila, possono comporre uno stupendo mosaico di cielo. E alcuni sono talmente intimi da non poter nemmeno essere scritti… ma altri sì. Penso, per esempio, all’arrivo a Solignac, borgo medievale sorto intorno a un’antica abbazia benedettina, antica a tal punto che, dicono le fonti, sant’Antonio ci passò e compì un miracolo a favore di un monaco vessato da una grave tentazione. Noi vi giungiamo come tappa che precede Limoges, altro nodo fondamentale della presenza di Antonio in Francia (1225-1227), di cui «En Route» celebra l’ottocentenario. Superiamo il ponte medievale che immette nel paese, saliamo le stradine diretti al centro; una giovane donna ha le finestre spalancate del soggiorno, individua il gruppetto di pellegrini e i due frati che lo animano, legge sulla fiancata dell’auto d’appoggio, che in quel momento procede chiudendo il gruppo, il nome di sant’Antonio, quindi esce trafelata rincorrendoci: «Frères, frères, arrêtez!», «frati, fermatevi!».

Una volta capito chi siamo e che portiamo con noi una reliquia del Santo, Catherina (questo il suo nome) non riesce a trattenere la commozione e la gioia. Quasi danza! Ci svela che da tre giorni sta pregando per una grazia speciale sant’Antonio, chiedendogli di tornare a Solignac… Non sapeva nulla del nostro passaggio; rallegrandoci per l’incontro, le diamo appuntamento alla veglia di preghiera che avremmo animato in serata nell’abbazia. Promette di esserci con la sua famiglia. Forse siamo noi a capire male «famiglia», perché in realtà la sera con lei arrivano tante giovani famiglie, con bambini e ragazzi, e l’austera basilica romanica si anima delle loro preghiere e dei gesti di venerazione, mentre compunti ascoltano i frati raccontare del Santo. Già, peccato però che a Solignac una statua di sant’Antonio manchi, a differenza di quasi tutte le chiese francesi visitate. Ne accenniamo mentre a cena siamo ospiti per una grigliata di una giovane che, accogliendo i pellegrini, ha colto l’occasione per invitare anche gli amici. Non tutti sono credenti, ma la nostre ospite, Sophie, ci tiene a concludere con un momento di preghiera. Recitiamo la compieta, i frati parlano di Antonio, chi lo desidera riceve la benedizione con la reliquia. Una bella serata, e sembra finita lì. Se non che il giorno successivo fra Anselme riceve una chiamata. È Sophie: il suo fidanzato – si sposeranno in ottobre – ha avuto l’idea di mettere in lista nozze una statua di sant’Antonio da donare all’abbazia di Solignac… 

Il racconto della vicenda di Antonio fa presa anche sui più giovani. Ne incontriamo una novantina nelle tappe precedenti Clermont-Ferrand: hanno tra i 13 e i 17 anni, stanno vivendo il camposcuola organizzato dai frati e ispirato proprio a «En Route con sant’Antonio», tanto che il cartellone che scandisce le attività dei ragazzi e delle ragazze riprende il cammino da Brive-la-Gaillarde a Padova. A ogni prova superata, le rispettive squadre procedono direzione est in questo speciale «gioco dell’oca»: a fine campo, vincerà chi sarà riuscito ad arrivare alla Basilica del Santo! Che dire di questi adolescenti? Colpisce la solare intensità della loro preghiera. Sì, pregano. Nei momenti dedicati (Messa giornaliera, lodi, vespri, veglia serale…) e già sarebbe tanto, ma poi anche ricavandosi altri spazi indipendenti. Con noi condividono due tappe di cammino. Mi capita sul sentiero di essere a ridosso di una decina di diciassettenni, i più caciaroni, scherzano e ridono tra loro, come ci si attenderebbe da un gruppo della loro età. A un certo punto però cala il silenzio. Guardo meglio: nelle loro mani sono comparse delle corone del rosario, stanno pregando qualche «decina» tra loro… 

Il cammino da Lione riparte l’11 agosto, festa di santa Chiara e, mentre leggete queste righe, avrà già valicato le Alpi, giungendo attraverso la Valle di Susa a Torino (29 agosto, con ripartenza il 31), quindi Vercelli (3 settembre), Milano (6-8), Brescia (12-14), Verona (16), Padova (21). La formula della partecipazione aperta sta funzionando in Francia, e l’attesa è che anche in Italia possa essere occasione di coinvolgimento per tanti. Chiunque, infatti, può affiancare i pellegrini alla partenza di tappa, percorrendo con loro quanti chilometri desidera. E può partecipare agli eventi religiosi e culturali di fine tappa, con programmi pubblicati su Antonio800.org e sui canali social antoniani. Previste anche alcune sante Messe «dedicate» agli abbonati al «Messaggero di sant’Antonio», presiedute dai frati direttori: a Torino (domenica 31 agosto, ore 9, nella chiesa della Madonna della Guardia); Milano (domenica 7 settembre, ore 11, nella chiesa della Beata Vergine Immacolata e S. Antonio, di viale Corsica) e Brescia (sabato 13 settembre, ore 18.30, nella chiesa di San Francesco). Per Padova, invece, l’appuntamento è in Basilica, alle ore 16 di domenica 21 settembre, per la santa Messa conclusiva del cammino. Vi aspettiamo!

Prova la versione digitale del «Messaggero di sant'Antonio»! 

Data di aggiornamento: 07 Settembre 2025
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