Insieme, sulla strada con sant’Antonio
La geografia colloca sant’Antonio in molti luoghi e nazioni, dal nativo Portogallo al Marocco della missione, dal Sud Italia del naufragio all’Umbria dell’incontro con san Francesco, dalla Romagna del ritiro di Montepaolo e dei primi passi di predicazione (Forlì, Rimini) all’amata Padova, ultima destinazione. Ma prima di arrivare al 1231 del transito, ci sono alcuni, non troppi per la verità, anni di «passi adulti», quelli che Antonio spese tra il Nord Italia e il Centro-Sud della Francia dal 1225, con incarichi di predicazione e di supporto al neonato ordine dei frati minori.
Sulla scorta delle tracce biografiche del Santo, in quest’estate giubilare 2025 un manipolo di pellegrini a staffetta ripercorre uno di quei percorsi ovest-est segnati dalla presenza di Antonio, con un cammino di 1.306 chilometri che mentre leggete queste righe è già stato avviato (a fine giugno) dal santuario delle grotte di sant’Antonio sito a Brive-la-Gaillarde (Nuova Aquitania). L’iniziativa, battezzata «En route con sant’Antonio», dedicherà quasi tutto luglio e agosto alla Francia, con passaggi significativi a Limoges, Clermont-Ferrand, Montbrison, Lione, Chambery. A fine agosto, il passo del Moncenisio farà sconfinare in Italia i pellegrini e quanti desiderano aggregarsi anche solo per percorrere insieme qualche chilometro. Attraverso la valle di Susa, il cammino porterà a Torino (29 agosto con ripartenza il 31), quindi Vercelli (3 settembre), Milano (6-8), Brescia (12-14), Verona (16), infine l’arrivo a Padova domenica 21 settembre.
L’iniziativa è coraggiosa, ma è «spinta» innanzitutto dalla testimonianza evangelica di sant’Antonio, che non esitò a farsi pellegrino tra Francia e Nord Italia per proclamare a ogni cuore la profonda bellezza del Vangelo. L’anno giubilare, che cade nell’ottocentenario della presenza di Antonio in Francia, è parso fin da subito agli organizzatori – in primis, alla Provincia religiosa dei frati minori conventuali del Nord Italia, con il progetto «Antonio800» – una felice, provvidenziale opportunità, stante anche quanto emerge a livello popolare. Infatti, sono in molti a indicare sant’Antonio di Padova come «pellegrino di speranza» per eccellenza, tant’è che nel 2025 si è registrato un aumento delle richieste di presenza nelle parrocchie e comunità religiose delle reliquie del Santo «peregrinanti» dalla Basilica di Padova.
Racconta fra Giovanni Milani, che di questo speciale servizio è l’incaricato: «Non siamo stati noi frati in primis a proporre l’esempio di sant’Antonio come pellegrino di speranza, ma sono stati i fedeli e le comunità cristiane ad avvicinarci indicandocelo con questo appellativo. E davvero Antonio, con la sua vita, il suo annuncio, i miracoli, la vicinanza soprattutto ai più poveri, restituiti nella loro dignità di figli di Dio, è figura della speranza cristiana».
Del resto, anche papa Francesco, nella lettera inviata ai frati conventuali il 15 febbraio 2020, augurava a ciascuno «di poter ripetere con sant’Antonio: “Vedo il mio Signore!”. È necessario “vedere il Signore” nel volto di ogni fratello e sorella, offrendo a tutti consolazione, speranza e possibilità di incontro con la Parola di Dio su cui ancorare la propria vita». Nella stessa occasione, papa Bergoglio sottolineava anche la dimensione pellegrina della vita del Santo, mentre auspicava «di sperimentarne la stessa santa inquietudine che lo condusse sulle strade del mondo per testimoniare, con la parola e le opere, l’amore di Dio».
Commenta fra Luciano Bertazzo, direttore del Centro studi antoniani: «Non è stato il primo papa, Francesco, ad aver individuato questa caratteristica della “santa inquietudine” di Antonio, un’inquietudine evangelica che si compenetra con la sua grande passione per l’annuncio della buona novella di Gesù Cristo, unico a offrire “parole di vita eterna” per l’uomo di ogni tempo. Il motore della ricerca e della passione per il Vangelo hanno sempre spinto i passi infaticabili di Antonio».
Un cammino come «En route con sant’Antonio», che si ispira a questo modello «cattolico», cioè universale, non poteva che essere partecipativo in ogni modo possibile. Così, nei 1.306 chilometri di percorso, molte sono le opportunità per partecipare. A distanza, seguendo i social media ufficiali dell’iniziativa e i video-riassunti giornalieri messi in onda su Youtube e in televisione su Rete Veneta, prima della diretta della Santa Messa vespertina dalla Basilica del Santo. Sempre a distanza, con la preghiera e sostenendo la campagna di Caritas sant’Antonio collegata a «En route con sant’Antonio». In presenza, affiancando i pellegrini in uno dei tratti di cammino (luogo e orari di partenza, altimetrie, stima delle difficoltà su www.antonio800.org), o partecipando alle iniziative spirituali e culturali di fine tappa, che animeranno con la presenza di una reliquia di sant’Antonio tutti i momenti conclusivi delle tappe e in particolare le principali città (anche in questo caso, per ogni aggiornamento si veda il sito ufficiale).
Infine, per gli abbonati al «Messaggero di sant’Antonio» (che è tra gli ideatori di «En route con sant’Antonio») tre occasioni speciali sono organizzate nelle città italiane dove il cammino, oltre a fare tappa, sosterà nel fine settimana. Si tratta di una Santa Messa presieduta da uno dei direttori del «Messaggero» stesso, con la possibilità di affidare le proprie intenzioni di preghiera al Santo, certi che verranno portate poi a Padova in Basilica, all’Arca. Invitati a queste celebrazioni sono in particolare gli abbonati della rispettiva zona, ovvero di Torino (domenica 31 agosto ore 9.00 nella chiesa della Madonna della Guardia); Milano (domenica 7 settembre ore 11.00 nella chiesa della B. Vergine Immacolata e S. Antonio) e Brescia (sabato 13 settembre ore 18.30 nella chiesa di San Francesco). Siete attesi!
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