23 Novembre 2016

Diventiamo lettori responsabili!

Cominciamo a chiedere anche notizie «belle e buone», che ci facciano crescere umanamente. Insomma, una informazione corretta e completa.
lettori responsabili

BOKAN/FOTOLIA

«Gentile direttore, da qualche tempo si ha l’impressione che sia stata imbandita una colossale campagna anti-Chiesa, basata sulla strumentalizzazione di alcuni casi di corruzione realmente avvenuti in Vaticano o di membri del clero che hanno compiuto atti deplorevoli. C’è il tentativo di far passare il messaggio di un Papa buono e di una Chiesa brutta e cattiva a lui ostile e che utilizza in modo sbagliato perfino le offerte dei fedeli. La realtà è ben diversa. Per un prete che sbaglia ce ne sono 10 mila che svolgono con dedizione la loro missione. Milioni di poveri e di emarginati trovano nella Chiesa aiuto e conforto. La Chiesa supplisce alle carenze degli Stati, arrivando sempre per prima nelle situazioni di bisogno e di emarginazione. Peccato che nei media si parli sempre delle negatività della Chiesa e mai degli aspetti positivi che sono di gran lunga maggiori. È evidente che esiste una strategia per screditare l’immagine della Chiesa nel mondo, probabilmente a causa dei valori che difende e promuove. Cordiali saluti e buon lavoro».

Jacopo C.

Prima di parlare di complotti oscuri contro la Chiesa o di trame meschine da parte di templari o massoni di turno, che probabilmente, almeno in parte, pure ci sono, mi vengono in mente alcune considerazioni. La prima è che «la verità vi farà liberi» (Gv 8,32), ci ha promesso Gesù. Per cui che tanti peccati della Chiesa, o meglio di uomini di Chiesa (sacerdoti, vescovi ma anche laici, questi ultimi altrettanto «di Chiesa» quanto i primi, e i cui peccati sono altrettanto gravi), come quelli a cui accenna il nostro lettore, siano stati smascherati e portati alla luce anche dai mezzi di comunicazione, è del tutto un bene.

Ci potrà pure dar fastidio, ma ha per lo meno innescato percorsi di conversione e di verità che non possono che essere una benedizione per tutti. Oltre che rispondere alla giustizia, tanto evangelica quanto giudiziaria. Sant’Antonio, ai suoi tempi, non era certo stato più gentile o meno esplicito verso la situazione scandalosa di alcuni vescovi!

Che poi si parli solo di questo, quasi accanendosi morbosamente e facendone una comunicazione unilaterale – che cioè non tiene conto di tutto il resto e, soprattutto, si perde in tinte fosche e negative dimenticando il bello e il positivo –, be’, ciò fa un po’ parte dello stile di comunicazione di almeno certi mass-media. Interessati più al gossip, allo scandalismo, alle cronachette rosa, ai titoloni a effetto, sono meno attenti a fare autentica comunicazione, quanto piuttosto ad accarezzare e blandire il bisogno di macabro e di trash di noi lettori.

Questa informazione non travolge in verità solo la Chiesa, ma fa un pessimo servizio a tutti, anche alla società civile in quanto tale. E qui sta, secondo me, il vero problema. L’informazione ci dà spesso proprio quello che noi ci aspettiamo, ciò di cui abbiamo bisogno per le nostre curiosità. Non lo so esattamente perché andiamo in cerca di notizie crudeli e sanguinolente, o entriamo in crisi d’astinenza se non ci facciamo la nostra dose giornaliera di morti e di violenza, di scandali e disastri.

Fatto sta che giornali, tv e internet vari intercettano esattamente ciò che noi chiediamo. E allora mi sa che la palla passa a noi lettori: capaci di far tesoro anche di articoli negativi, ma che reclamano un’informazione corretta, rispettosa, completa. Che ci dia non solo una scarica di adrenalina, ma ci permetta di capire, comprendere e farci un’idea. Lettori che chiedano ai mezzi di comunicazione anche notizie «belle e buone», che ci nutrano e facciano crescere umanamente. Insomma lettori, ancor prima che giornali, responsabili.

Data di aggiornamento: 26 Giugno 2017
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