Elisir convivialità
Mangiare insieme ai famigliari e agli amici fa bene alla salute, rende più felici e consolida le relazioni. A provarlo due studi scientifici, uno dell’Università del Minnesota, pubblicato sulla rivista Family, System and Heath, e l’altro, italiano, pubblicato sulla rivista Nutrition Research. I risultati degli studi sono stati presentati nel ciclo d’incontri «Let’s talk about food & science», iniziati dal gruppo Barilla nel 2021.
La ricerca americana ha analizzato le abitudini a tavola di Italia, Stati Uniti e Germania, con oltre 1000 partecipanti per ciascun Paese. L’Italia è la regina della convivialità con il 74 per cento delle persone che consumano 6 o più pasti al giorno insieme a familiari e amici. Al polo opposto gli Stati Uniti con 1 americano su dieci che afferma di non mangiare mai assieme ad altri, mentre 3 su 10 non consumano più di 2 pasti a settimana in famiglia. Diversi i pasti privilegiati dalle tre nazionalità, per l’Italia il pranzo della domenica è ancora il pasto principe della convivialità (81 %), seguito dalla cena del weekend (79 %). Mentre per tedeschi (84%) e americani (69%) il momento prediletto è la colazione del weekend, seguito dalla cena sempre del finesettimana.
La conclusione è che in tutte le culture chi mangia in compagnia è meno stressato e, specie per gli americani e i tedeschi, le occasioni di convivialità migliorano l’umore per il resto della giornata. I vantaggi non sono solo in termini di salute fisica e mentale, ma anche in termini di socialità in quanto il mangiare insieme, rafforzando le relazioni, aumenta il livello di felicità e le emozioni positive.
Più incentrato sulla salute fisica lo studio italiano, condotto da Elisabetta Bernardi, nutrizionista dell’Università di Bari e Francesco Visioli, Professore Associato di Nutrizione Umana, Dipartimento di Medicina Molecolare, Università di Padova, che già dalle premesse evidenzia l’importanza della convivialità per l’adesione a una dieta equilibrata. Il riferimento specifico è alla dieta mediterranea, che è insieme una dieta sana e sostenibile per l’ambiente, perché privilegia le proteine vegetali, diversi tipi di carboidrati, frutta e verdura. Un tipo di dieta che è alla base della longevità mediterranea, insieme a più sane abitudini di vita. Tra queste la convivialità occupa un posto d’eccezione. La ricerca dimostra che chi mangia in compagnia soffre con minor frequenza di malattie cronico-degenerative e ha maggiore benessere psicologico. Di più tende a scegliere una dieta più sana, abbassando le risposte infiammatorie, i livelli di pressione sanguigna, la frequenza cardiaca e i livelli di cortisolo. Un benessere che riguarda anche i bambini che mangiano in famiglia, i quali sono più propensi a sviluppare l’abitudine ai cibi sani, limitando il rischio di obesità. Per tutte queste ragioni, gli studiosi raccomandano ai decisori pubblici di incentivare iniziative che favoriscano la convivialità: a volte basta valorizzare ciò che già esiste in una comunità, per avere grandi benefici in termini di salute pubblica.
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