Estate: tempo di lode e consapevolezza
L’estate è sempre un tempo favorevole per rientrare in contatto più diretto con la natura, il creato, la bellezza che ci circonda. Un tempo dunque anche sempre carico di spiritualità e impregnato di Dio, autore e sorgente di ogni creatura e essere vivente e di tutto quanto ci circonda.
Estate: tempo di lode e di grazie
Credo e spero che molti di noi in questi mesi riescano a concedersi qualche salutare momento di relax e svago, andando al mare, o in montagna, o mettendosi in cammino per qualche itinerario, escursione o pellegrinaggio. Abbiamo assolutamente bisogno di recuperare questo legame con il creato dopo tanti mesi di chiusure e restrizioni; abbiamo bisogno di riaccendere gli occhi allo stupore e alla meraviglia per un tramonto sul mare o contemplando le nostre belle montagne, o anche semplicemente godendoci una gita in bicicletta in campagna o una camminata in un bosco. Abbiamo bisogno di tornare a sperare, ad amare, a ringraziare e lodare l’Altissimo, autore e sorgente di ogni creatura e essere vivente e di tutto quanto ci circonda. Noi che nei mesi recenti ci siamo scoperti così piccoli e fragili, abbiamo bisogno di sentirci avvolti dal Suo calore e dalla Sua bellezza e dalla Sua immensità, dal Suo amore più grande e potente di noi, come solo la forza della natura sa esprimere; come solo il creato sa cantare e narrare e mostrare. A noi aprire il cuore e gli occhi e le braccia a tale opportunità e consapevolezza!
Estate: tempo di consapevolezza e responsabilità
Facilmente ci capiterà, accanto a tanta bellezza, di intercettare e vedere da vicino anche le molte ferite inferte al creato: l’inquinamento, l’incuria, lo sfruttamento, l’indifferenza. Ferite inevitabilmente rivolte anche verso una parte di umanità più fragile e debole. Papa Francesco ha richiamato tutti al riguardo, con la sua recente enciclica Laudato si ad attivare «una nuova solidarietà universale» (12). «Sorella terra – scrive il Papa – protesta per il male che le provochiamo, a causa dell’uso irresponsabile e dell’abuso dei beni che Dio ha posto in lei. Siamo cresciuti pensando che eravamo suoi proprietari e dominatori, autorizzati a saccheggiarla … Dimentichiamo che noi stessi siamo terra. Il nostro stesso corpo è costituito dagli elementi del pianeta, la sua aria è quella che ci dà il respiro e la sua acqua ci vivifica e ristora (2)».
«I giovani esigono un cambiamento. Essi si domandano com’è possibile che si pretenda di costruire un futuro migliore senza pensare alla crisi ambientale e alle sofferenze degli esclusi (13)».
San Francesco e il Cantico delle creature
Ottocento anni fa, ben comprese tutto questo Francesco d’Assisi, componendo il suo Cantico delle Creature o di frate Sole: un inno di lode straordinario al Signore che in ogni cosa o essere vivente ha lasciato l’impronta della sua bellezza e grandezza, del suo amore debordante, per cui lodare e gioire e rendere grazie. Un bene immenso da custodire e conservare e consegnare ancora alle generazioni future.
Che anche l’estate di ciascuno di voi, possa trasformarsi in un Cantico e in un inno d’amore al Signore.
A Lui sempre la nostra lode.
fra Alberto – fraalberto@vocazionefrancescana.org