L’Icona si scrive, non è una semplice immagine. Ti permette di affondare lo sguardo in un Mistero che è rivelazione, teologia, divina bellezza. Pensavo a questo mentre seguivo con preoccupazione le vicende legate all’Ucraina, terra di santi e di Bellezza. Pensavo a questo tenendo tra le mani l’ultima fatica di Alfredo Tradigo: Icone e volti d’Oriente. Un libro che non è semplicemente l’ennesima opera sull’arte orientale – l’unica veramente sacra a detta del filosofo e teologo Evdokimov – ma un affascinante viaggio dentro le verità fondamentali della fede: la creazione, il Cristo e le sue due nature, la Vergine Madre e la Chiesa, i martiri e i santi, le feste liturgiche.
Un libro, a mio avviso, che può essere di grande utilità nella predicazione, illuminata dalle suggestioni spirituali offerte dalle Icone. Come giustamente osserva l’autore nell’introduzione, le Icone non illustrano solo un tema, un avvenimento sacro, un personaggio, ma lo interpretano dal punto di vista teologico e simbolico. E forse abbiamo bisogno, noi tutti, di affondare lo sguardo nell’universo simbolico della divina Bellezza, per essere confortati nella confusione che regna nel presente, per essere spronati a credere ancora nella possibilità di una vera rinascita dall’Alto grazie ai misteri della fede.
Si legge ancora nell’introduzione: questo immenso patrimonio è come una luce sorta da Oriente per illuminare il Novecento, portando il Verbo dell’Icona in Europa e oltreoceano. Non solo il Novecento, certo, ne viene illuminato ma anche l’uomo del XXI secolo, il quale, proprio mentre sperimenta la potenza delle sue possibilità, si trova a combattere con malattia, morte, dissidi tra nazioni. Che il Verbo delle Icone, come afferma Tradigo, possa accendere in noi questa stessa luce, capace di illuminare ancora il nostro presente.