Il Cammino del Santo al Festival del Viaggiatore
«Sant’Antonio ha impiegato metà della sua vita per trovarsi. In questo senso ha presunto di poter essere lui a definire quali dovessero essere il cammino, le tappe, l’arrivo. E in tutto questo non è mai riuscito a ritrovarsi. Paradossalmente si è ritrovato esattamente nel momento in cui ha rinunciato a questo approccio e si è perso. Sbuca, capita, viene spiaggiato nel posto più inimmaginabile dal punto di vista di quel che cercava di raggiungere. Un posto che non ha cercato, anzi lui cercava di tornare da tutt’altra parte. Paradossalmente è da quel posto che Antonio inizia davvero a ritrovarsi» così fra Fabio Scarsato, direttore del «Messaggero di sant’Antonio», sabato 25 settembre ha raccontato le origini del Cammino di sant’Antonio nella cornice di Palazzo Fietta Serena ad Asolo. L’occasione: il Festival del Viaggiatore 2021, giunto quest’anno alla settima edizione.
«Antonio è esperto di entrambi i cammini – ha continuato fra Fabio Scarsato –: il cammino che facciamo noi, che presumiamo di costruire noi per trovarci. Anche se poi non ci troviamo e siamo costretti a spostare sempre più in là nostra meta. E quel cammino che invece “ci fa”, ci viene incontro, in cui scopriamo – o almeno Antonio scopre – di essere nelle mani di Qualcun Altro, un gps divino che, lui sì, sapeva dove doveva andare».
Potete seguire l'intervista completa a fra Fabio Scarsato, a cura di Giulia Cananzi, nel video qui sotto.