Review category: 
Gustave Doré

La Bibbia di Doré in 241 incisioni

01 Maggio 2021 | Recensione di
La Bibbia di Doré in 241 incisioni
Scheda
Marietti 1820
2020
€ 55,00

«La Bibbia dei poveri»: è un’espressione nota. Con essa si è soliti indicare per tanti fedeli di quei tempi, analfabeti e sprovveduti teologicamente, ormai anche non più in grado di intendere il latino delle solenni liturgie, gli affreschi che ricoprivano le pareti soprattutto delle chiese romaniche e gotiche. Che rappresentavano, appunto, l’unica modalità per loro di conoscenza e di apprendimento delle «cose sacre». È anche risaputo, come ricorda il cardinale Ravasi nell’Introduzione a questo libro, che la Bibbia rappresenta, soprattutto per la nostra cultura occidentale, il «grande codice», come s’intitolava il famoso libro di Northrop Frye: lo sterminato repertorio iconografico, ideologico e poetico a cui tutte le arti e i linguaggi hanno poi attinto. Un flusso ininterrotto di immagini bibliche che ci ha talmente condizionati che ancora oggi ne dipendiamo, credenti o meno.

D’altro canto, il linguaggio biblico è così narrativo, epico, iconico, visivo tanto quanto verbale da non poter che essere così: pensiamo anche solo ai profeti e ai loro gesti provocatori. Ma soprattutto alla legge dell’Incarnazione, che per sempre ha reso visibile e «disegnabile» il volto di Dio. Così le storie della Bibbia sin dall’inizio non solo hanno ispirato cicli pittorici, statue e mosaici, da quelli più naïf o popolari a quelli così sofisticati e allusivi da esigere dotti manuali teologici per essere decifrati, tutti allo stesso modo comunque pieni di rimandi, segni, motivi ricorrenti, allegorie, che, pur a livelli differenti di comprensione, tutti erano in grado di vedere. Ma si sono esse stesse, le Bibbie, riempite di miniature splendide e, con la scoperta della stampa, incisioni che ne hanno continuato la tradizione immaginifica. Almeno fino a che abbiamo ritenuto che tutto ciò era alquanto infantile e primitivo per esseri che avevano finalmente scoperto la ragione e il pensiero scientifico...

Ben venga allora questa ripubblicazione, elegante e di misure necessarie allo scopo, di una puntata davvero esaltante del rapporto tra Sacra Scrittura e arte: le 241 incisioni che Gustave Doré (1832-1883) realizzò a più riprese per illustrare un paio di edizioni della Bibbia, di cui una uscita a dispense tra Londra e New York. Dalla Genesi all’Apocalisse, l’artista, standosene prudentemente lontano con la sua «povera» arte dai libri più sapienziali (Salmi, Qoelet), forse in quanto tali poco illustrabili, passa in rassegna alcuni tra gli episodi più memorabili della storia sacra, che nel bianco e nero delle efficaci incisioni se possibile lo diventano ancora di più. Donando all’autore quella fama imperitura che egli non ebbe dalle altre sue opere. E a tanti di noi un album biblico, un film al rallentatore, un book ricco di immagini capaci di emozionarci e quasi di «vedere» Dio all’opera.

Data di aggiornamento: 01 Maggio 2021
immagine profilo