La Bibbia Istoriata torna a Padova
La Bibbia Istoriata Padovana, o almeno le due parti della Bibbia che sono note, torna temporaneamente a casa laddove il manoscritto miniato, risalente alla fine del Trecento, fu realizzato da alcuni artisti attivi alla Corte dei Da Carrara ovvero i Carraresi, signori di Padova dal 1318 al 1405, quando la città del Santo fu assorbita dalla Repubblica di Venezia.
La mostra della Bibbia Istoriata è allestita dal 17 ottobre 2025 fino al 19 aprile 2026 presso il salone dei Vescovi del Museo diocesano di Padova grazie alla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo e Arcadia Arte, con la curatela di Alessia Vedova e la collaborazione scientifica di Federica Toniolo, oltre all'apporto dell’Accademia dei Concordi di Rovigo e della British Library di Londra; con la collaborazione dell’assessorato alla Cultura e della Pontificia Basilica di Sant’Antonio di Padova, e il patrocinio dell'Università e del Comune di Padova.
Il percorso espositivo comprende anche una sala immersiva che consente ai visitatori di rivivere il clima e l’ambiente sociale, storico e artistico della Padova medioevale che, grazie alla presenza di Giotto, Giusto de’ Menabuoi, Altichiero da Zevio e altri maestri della pittura, ebbe una qualche influenza sugli artisti che realizzarono le miniature della Bibbia Istoriata sviluppando un racconto visivo simile a quello dei moderni fumetti, ma con una forza narrativa originale e dirompente, e con personaggi e situazioni che riprendono quelli reali della Padova dell’epoca.
Se le Bibbie medioevali erano scritte soprattutto in lingua latina, qui il testo biblico che accompagna le miniature è il volgare ovvero la lingua parlata allora dal popolo, e dunque è caratterizzata da evidenti espressioni venete e padovane. Oggi non sappiamo ancora se l’opera imponente della Bibbia Istoriata, dai costi sicuramente elevati anche per gli standard dell’epoca, fu effettivamente completata.
Dopo la fine della signoria dei Da Carrara, della Bibbia Istoriata Padovana non si seppe più nulla almeno fino al XVIII, XIX secolo quando si materializzarono le due parti ora in mostra a Padova. Una, quella con la Genesi e la storia di Ruth finì nelle mani dei Silvestri, bibliofili e collezionisti d’arte di Rovigo, e poi approdò all’Accademia dei Concordi. L’altra, che riporta la parte centrale del Pentateuco (Esodo, Levitico, Numeri, Deuteronomio) e il Libro di Giosuè, attraversò la Manica e fu acquistata dal Duca del Sussex, prima di entrare a far parte della collezione della British Library a Londra. Ce ne parla la curatrice della mostra, Alessia Vedova, responsabile dell’Ufficio Patrimonio artistico ed Eventi espositivi della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo.