La cattedrale è quasi finita
Mancano solo cinque anni.
Nel 2001, Giuliano Mauri, artista lombardo, tessitore del bosco, mise a dimora ottanta carpini neri in una radura della Val di Sella, valle traversa della Valsugana, in Trentino. Li protesse con impalcature di castagno alte dodici metri. Una struttura che aiutò e divenne custode della crescita di questi alberi. Mezzo metro in più ogni anno. Fino a diventare colonne. Colonne che sorreggono una volta celeste. Colonne di tre navate per una cattedrale gotica vegetale. Una grande cattedrale, oltre mille quadrati. Mauri previde che sarebbero occorsi venti anni perché la natura finisse il suo lavoro, perché la basilica fosse ultimata. E l’uomo, questa volta, ha saputo aspettare. La cattedrale, ogni anno, si è alzata. Mancano cinque anni, appunto. Le arcate stanno per riunirsi. Mauri non lo vedrà: se ne è andato sette anni fa.
Questa davvero è anche la storia di un’attesa. Mauri concepì l’idea di una cattedrale nella natura negli anni ’80. Solo vent’anni dopo riuscì a realizzarla. Laura, una maestra, mi sorrise: «In questa valle vi è qualcosa che ti fa entrare in sintonia con la natura». Adesso le sue basiliche di alberi di Mauri sono tre: qui, a Sella, nella solitudine del parco delle Orobie e quest’anno, eredità di un suo progetto, altre colonne arboree sono state piantate a Lodi.
Ho visto gente pregare, camminare, smarrirsi, bambini giocare e uomini e donne rimanere in silenzio nella cattedrale vegetale. I carpini, a ogni primavera, sembravano stupirsi, negli autunni si agitavano di colori, hanno resistito con orgoglio alla neve: da queste parti l’architettura della natura è una sorprendente metamorfosi stagionale. Nelle navate della cattedrale ho visto attori giocare con la luna e cantanti intonare note liturgiche. Anni fa Jovanotti scelse la cattedrale come copertina di un suo disco. Una chiesa con il cielo sopra la testa.
Mario Brunello, grande violoncellista, sale sempre in Val di Sella. Anni fa chiese di poter suonare in solitudine fra le navate della cattedrale. Mi spiegò: «Dovevo restituire alla valle quanto lei mi ha dato. La cattedrale vegetale dimostra come la natura sia la prima artista».
Andate a passeggiare tra la neve che rimodella le colonne della Cattedrale Vegetale. Per informazioni, si veda il sito Artesella.it